Aveva trafugato una pietra dal parco archeologico di Pompei, ora un anonimo pentito restituisce il maltolto al Comune che lunedì, in occasione della riapertura dell'Antiquarium negli Scavi, riconsegnerà il reperto alla Soprintendenza. La lettera è di poche righe e spiega: «Due anni fa, a Pompei, presi arbitrariamente questa pietra … è terra vostra, non mia, ed è giusto che ritorni da dove è stata rubata». La lettera, accompagnata da un pacchetto contenente una pietra di pochi centimetri, si chiude così: «Chiedo umilmente scusa».
La pietra apparteneva probabilmente al muro perimetrale di una casa romana.
Il sindaco di Pompei, al quale è stato recapitato il prezioso pacchetto, commenta: «Purtroppo trafugare i reperti dalle aree archeologiche è diventata una deprecabile prassi. Chissà quante persone si sono macchiate dello stesso crimine pensando al contrario di fare un gesto innocuo, senza rendersi però conto di fare un torto alla storia e di contribuire alla deturpazione di un patrimonio culturale immenso. Invito costoro alla redenzione e a riconsegnare a noi o direttamente alla Soprintendenza archeologica i reperti trafugati».