Pompei, turista americana si pente e restituisce i reperti: «Sono una maledizione»

Pompei, turista americana si pente e restituisce i reperti: «Sono una maledizione»
di Susy Malafronte
Sabato 15 Ottobre 2022, 23:00 - Ultimo agg. 17 Ottobre, 08:05
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Pompei antica e i souvenir maledetti. Un turista ruba i reperti dagli Scavi, poi teme di aver offeso «l’entità sacra che ancora aleggia tra le dimore antiche» e li restituisce. Ad informare il direttore generale del Parco Archeologico Gabriel Zuchtriegel è stato il sindaco di Pompei Carmine Lo Sapio da Rimini, dove è in corso il Ttf Travel Experience, la fiera per la promozione del turismo.

La restituzione dei reperti tramite posta è il più classico cliché. I depositi del Parco archeologico custodiscono migliaia di oggetti trafugati, ma gli archeologi non sanno dove riposizionarli perché i turisti pentiti confessano il furto senza fornire ulteriori dettagli. Questa volta, però, è diverso. Ari Tang, turista americana di New York, dopo aver visto sulla Cnn un documentario che racconta della maledizione dei tesori rubati negli Scavi e delle drammatiche conseguenze che sconvolgono la vita di chi li ha trafugati, si lascia prendere dal panico. Ari è terrorizzata e scrive una lettera per chiedere perdono all’entità sacra che vive tra i defunti della Pompei. Ma non basta a tranquillizzarla. 

Nel pacco spedito a Pompei, a Emiliano Tufano di Askos Tour che aveva organizzato la visita negli Scavi, ai tre reperti antichi Ari allega la foto del Foro e il punto esatto da dove ha staccato gli oggetti preziosi. Nella lettera, la turista raccomanda di rimetterli nella giusta posizione. Emiliano Tufano non sa come consegnare il plico al Parco archeologico. «È la prima volta - spiega - che mi trovo in una situazione così delicata». Ma al Ttg di Rimini incontra il sindaco Lo Sapio, gli racconta del pacco ricevuto e gli chiede di fare da tramite con il direttore generale del Parco. Così l’agente di viaggi, attraverso il sindaco, ottiene un incontro con Zuchtriegel per definire i tempi e i modi della consegna dei reperti, che avverrà nei prossimi giorni negli uffici della direzione generale del Parco archeologico. 

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Nelle foto allegate alla lettera di scuse e di perdono, ve n’è una della zona del Foro in cui è indicato il punto preciso dove l’americana Ari Tang ha rubato i tre oggetti «sacri e maledetti».

Il documentario della Cnn spiegava che, secondo una leggenda, chiunque rubi un reperto dal sito archeologico di Pompei è destinato a essere colpito dalla sfortuna. Questa credenza sta spingendo molti turisti a restituire i vari reperti trafugati per portare con sé un ricordo della visita nella città distrutta dall’eruzione del 79 dopo Cristo. A spaventare Ari sono state le migliaia di lettere di turisti pentiti che testimoniano che, da quando sono entrati in possesso di questi frammenti, sono stati colpiti da varie disgrazie, dalle malattie ai problemi economici. Del resto, il titolo del documentario della Cnn che ha mandato nel panico Ari è abbastanza eloquente: «Il mistero della maledizione di Pompei, ecco le storie di chi è stato colpito dalla terribile sfortuna». 

Le ultime «vittime» sarebbero tre cittadini canadesi. Le restituzioni giungono a migliaia presso gli uffici del Parco, alle forze dell’ordine locali e al Comune, tutti pacchi contenenti tasselli di mosaici, frammenti di anfore o pietre di mura e strade di Pompei. In un certo senso, la restituzione dei reperti trafugati può essere considerata una «benedizione» per il patrimonio storico-culturale italiano.
 

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