Ponticelli, accoltellata e uccisa:
perizia pschiatrica per il nipote

Ponticelli, accoltellata e uccisa: perizia pschiatrica per il nipote
di Viviana Lanza
Giovedì 16 Novembre 2017, 19:42
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C’è una svolta nell’inchiesta sull’omicidio di Rosa Vitagliano e sul ferimento della sorella Maria, accoltellate dal nipote il 7 ottobre scorso in via Botteghelle a Ponticelli. Pasquale De Liguori, 39 anni, in carcere da un mese con le accuse di omicidio e tentato omicidio, sarà sottoposto a perizia psichiatrica. Ecco il nuovo step nell’indagine coordinata dal pm Ida Frongillo. E’ stato il pm a richiedere l’intervento di un esperto per accertare se l’indagato era capace di intendere e di volere al momento della brutale aggressione alle zie e se è capace di stare in giudizio adesso. Il passaggio successivo sarà l’incidente probatorio per “blindare” la prova e far entrare il risultato della consulenza tra gli atti del procedimento. Quello della lucidità dell’indagato è un aspetto importante da definire almeno quanto quello del movente. E’ ancora giallo sulla causale del delitto. I familiari di Rosa Vitagliano, la 61enne massacrata dalle coltellate inflitte dal nipote, sostengono il movente economico perché tra le famiglie ci sarebbe stata in sospeso una questione relativa alla gestione di una proprietà. «Era lucido, si è voltato e ci ha guardati quando abbiamo urlato il suo nome».

Così i cugini di De Liguori hanno raccontato un frame della orribile scena a cui hanno assistito il 7 ottobre. Tra i testimoni oculari c’è anche la madre del 39enne, che abita nello stesso cortile dove c’è la casa in cui viveva Rosa Vitagliano. Rosa era sua cognata. L’ha vista morire sotto i colpi inferti da suo figlio. E ai carabinieri ha dovuto raccontare quella scena, una delle peggiori a cui una mamma può assistere. Anche la sua testimonianza è agli atti dell’inchiesta, come quelle della cugina Anna che è riuscita a entrare in casa e chiudere la porta giusto in tempo per sfuggire a quella furia di violenza, mentre sua madre Rosa rimaneva a terra in un lago di sangue. Anche una sorella di Rosa, Maria, 71enne, fu colpita da alcune delle coltellate sferrate da Pasquale ma è riuscita a sopravvivere. Ora Maria, insieme alla nipote Anna e al marito e agli altri figli di Rosa Vitagliano sono le parti lese di questa brutta storia, rappresentati dall’avvocato Ester Lettieri. L’indagato è assistito dall’avvocato Antonio Del Vecchio.

Era in sé quando quel sabato sera di inizio ottobre uscì di casa e con una scusa si fece accompagnare dalla mamma in via Botteghelle? Era capace di intendere e di volere quando portò con sé un coltello e lo usò per uccidere la zia incontrata nel cortile? E quanto è pericoloso socialmente? A queste domande dovrà dare risposta il lavoro del consulente psichiatrico. Le indagini finora non escludono la premditazione. L’esito della perizia darà un indirizzo ancora più chiaro al lavoro investigativo. L’incidente probatorio si svolge dinanzi al giudice Rossella Marro. A Pasquale De Liguori viene contestata l’accusa di omicidio con l’aggravante della crudeltà e un tentato omicidio. Uccise la zia con un coltello da cucina con una lama di venti centimetri. Si avventò prima sulla zia Rosa, poi sulla sorella di lei, Maria. Uno zio e i cugini provarono a fermarlo. Non fu facile disarmarlo ma ci riuscirono. A quel punto De Liguori provò a fuggire sui tetti. I carabinieri, intanto allertati dai vicini, lo bloccarono e lo portarono in cella. Rosa Vitagliano morì durante il tragitto verso l’ospedale: troppo gravi le ferite che le avevano devastato la testa, il volto, le braccia e il torace. Sopravvissuta Maria, ferita al volto e al collo, sotto choc ma viva.
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