Ponticelli, degrado choc al cimitero: dissesti e «monnezza» vicino ai defunti

Ponticelli, degrado choc al cimitero: dissesti e «monnezza» vicino ai defunti
di Alessandro Bottone
Domenica 24 Maggio 2020, 15:08
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Nel Il cimitero di Ponticelli abbandonato nel degrado, quartiere nella periferia est di Napoli, ci si muove tra degrado e pericoli. Nonostante la chiusura al pubblico per diverse settimane le condizioni della struttura comunale in via Argine sono nettamente peggiorate. 

L'ingresso carrabile resta chiuso da giorni a causa di una pericolosa voragine sulla pavimentazione. Alcuni cassonetti della raccolta differenziata sono utilizzati per segnalare il pericolo ai numerosi cittadini che arrivano per un saluto ai propri cari. Senza la necessaria riparazione della grossa buca, diventata ricettacolo di «monnezza», sarà impossibile riaprire il cancello dal quale accedono i mezzi per il prelievo dei rifiuti: difatti molti cassonetti risultano pieni.
 

 

Sono numerose le fosse lasciate scoperte dopo l'esumazione dei defunti. Alcune sono state ricoperte con materiale di fortuna: lastre in marmo, legno e transenne. Una situazione di assoluto pericolo per i rischi di inciampo e caduta. Le condizioni pietose si registrano da molti mesi. Rimosse le erbacce si sarebbe dovuto procedere al riempimento con terreno vegetale ma ciò è accaduto solo per poche fosse. Altrettanto numerose le tombe che risultano danneggiate da tempo a causa del maltempo e della mancata manutenzione. A terra le guaine usurate così come gli scarti di altri lavori edili: restano accanto alle tombe e ai loculi nell'area di più recente costruzione del camposanto di Ponticelli.

Ha creato non poche polemiche la decisione degli operatori delle Arciconfraternite di rimuovere i fiori nelle diverse cappelle cimiteriali private. «L'ufficio diocesano confraternite [...] ritiene opportuno che i fiori artificiali siano rimossi per tutto il periodo necessario al contenimento dell'emergenza Coronavirus» si legge in un avviso nel quale si specifica che «i fiori artificiali, ornando in modo permanente le sepolture, diventano ricettacolo di polvere e di altri agenti potenzialmente virulenti ostacolando peraltro l'opera di pulizia e di igienizzazione». Difatti le decorazioni sono state già rimosse dai loculi delle congreghe private. Al momento, invece, la stessa disposizione sembra non valere per gli edifici comunali nei quali i fiori sono ancora presenti.
 

È necessario intervenire nella completa manutenzione dei diversi giardinetti così come anche di gradini, muretti e fontane. Da tempo i residenti chiedono il ripristino delle condizioni di sicurezza e decoro ma al momento tutte le segnalazioni sono cadute nel vuoto.

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