Ponticelli, i giovani discutono di cambiamenti climatici

Ponticelli, i giovani discutono di cambiamenti climatici
di Alessandro Bottone
Mercoledì 16 Settembre 2020, 14:48
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Si parla di cambiamenti climatici al workshop ospitato nel centro polifunzionale “Ciro Colonna” di Ponticelli, nella periferia orientale di Napoli, condotto dall’associazione Aste & Nodi e dal duo artistico Bianco-Valente, in collaborazione con Maestri di Strada onlus e con l'associazione TerradiConfine.

I protagonisti sono i giovanissimi del quartiere e le loro famiglie. L'obiettivo dei diversi incontri è sensibilizzare bambini e ragazzi sulla necessità di proteggere l'ambiente e incoraggiarli a impegnarsi in prima persona attraverso un dialogo aperto col quale affidare esigenze e preoccupazioni ai decisori politici, quelli su cui gravano le grandi responsabilità a livello internazionale che hanno sempre più importanti ricadute in ogni parte del pianeta. In particolare, nella giornata di venerdì 18 settembre 2020 alle ore 18.30, saranno presentati i risultati del workshop e si svolgerà un confronto tra cittadini e decisori politici locali e regionali.

Il progetto è, più in generale, un appello agli adulti e ai decisori di oggi, ai responsabili del cambiamento e ai leader globali, affinché ascoltino ciò che i ragazzi hanno da dire. L’iniziativa rientra nel progetto Earth Speakr dell’artista islandese-danese Olafur Eliasson in occasione della presidenza tedesca del Consiglio dell’Unione Europea 2020, finanziato dall'Ufficio Federale degli Affari Esteri e realizzato dal Goethe-Institut. Earth Speakr sfrutta la realtà aumentata: attraverso un'app gratuita e un sito web interattivo si permette a bambini e ragazzi di dar voce agli oggetti che li circondano così da contribuire all'opera realizzata da Olafur Eliasson. In questo modo si amplificano le opinioni dei giovanissimi sul benessere e sul futuro del nostro pianeta.

Al centro la voce dei giovani del quartiere. «Spesso le questioni ambientali sono discusse da governi e organi internazionali governati da baby boomers, nel migliore dei casi, che producono politiche i cui impatti gravano sulle generazioni future. Vogliamo rovesciare queste piramide e mettere al centro del dibattito sull'ambiente chi vivrà un domani l'esito delle scelte di oggi» afferma Fabio Landolfo, urbanista specializzato in politiche urbane legate all’inclusione e alla partecipazione dei cittadini. «Abbiamo scelto di lavorare in un territorio spesso considerato periferico perché crediamo che c'è una stretta correlazione tra i temi ambientali e quelli sociali: la scarsa disponibilità di aree naturali, l'inefficacia di servizi di pulizia e manutenzione della città e la presenza di attività fortemente inquinanti coincidono con la carenza di spazi sociali e relazionali e con la mancanza di opportunità e di lavoro» evidenzia Landolfo, membro di Aste&nodi, una agenzia di sviluppo locale con oltre dieci anni di progetti che hanno come filo conduttore la centralità delle comunità locali nella costruzione del proprio futuro.

Non una scelta casuale quella di tenere il workshop al «Cubo Ciro Colonna» di Ponticelli. «In questo contesto - spiega Landolfo - c'è chi non si arrende e costruisce alternative concrete, sperimenta soluzioni innovative e mette in pratica il cambiamento. Il lavoro fatto da Terra di Confine con Maestri di Strada e con una rete di associazioni coinvolte sta costruendo un piccolo miracolo, restituire alla città uno spazio di cittadinanza e di democrazia».

«Il centro polifunzionale “Ciro Colonna”, oltre a essere una fucina di idee, è un interporto in cui più persone si incontrano e nascono nuove idee» afferma Pasquale Leone, presidente dell’organizzazione di volontariato TerradiConfine. «Il workshop - evidenzia il volontario - è una occasione di contaminazione per offrire ai ragazzi di questa fetta di Napoli esperienze sempre nuove e significative per la loro formazione e crescita».

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In campo anche il duo artistico Bianco-Valente. «Si fa arte con il pensiero, con la parola, lasciando emergere l’intreccio di esperienze di persone, portatrici ognuna del proprio vissuto. Si tratta di un processo privo di una forma definita che insinuandosi fra un gruppo di individui permette lo stabilirsi di legami più o meno profondi» riflettono Giovanna Bianco e Pino Valente. «Amiamo le opere immaginate per lo spazio pubblico, fruibili sempre e da chiunque. Amiamo i processi artistici inclusivi in cui le persone possano trovare il modo di riconoscere il proprio apporto al mondo e l’affascinante complessità dell’esistente».

Sensibilizzare i giovani e le loro famiglie al tema dei cambiamenti climatici significa, dunque, coinvolgerli in una discussione che riguarda loro stessi, la propria città. Il quartiere Ponticelli rappresenta, in questo senso, un contesto particolarmente stimolante per le numerose problematiche dal punto di vista ambientale per le quali sono sempre più necessari una riflessione e una discussione costante.
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