Ponticelli, una petizione per recuperare l'antica villa Tropeano

Ponticelli, una petizione per recuperare l'antica villa Tropeano
di Alessandro Bottone
Martedì 9 Giugno 2020, 19:11
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Recuperare l’antica Villa Tropeano di Ponticelli per restituirle lo splendore ormai perso. È il senso della petizione lanciata online da un gruppo di cittadini del quartiere della periferia orientale di Napoli.

L’enorme complesso, il cui accesso è da via Angelo Camillo De Meis, ha ospitato il primo istituto di «medicina sociale» del Mezzogiorno. Fondato da Giuseppe Tropeano, accoglieva minorenni con problemi psichici fino a una quarantina di anni fa. Poi è stato completamente abbandonato e mai più utilizzato. Oggetto di saccheggi, di episodi di vandalismo, di occupazioni abusive, di roghi e di sversamenti abusivi di rifiuti. Oggi della villa resta solo un grande scheletro da cui emerge la bellissima faccia.

La villa, secondo le ricerche dello storico Luigi Verolino, fu aperta nell’agosto del 1928. Il complesso era costituito da numerose stanze e da diversi locali destinati all'attività medico-riabilitativa e da un enorme spazio verde nel quale c’erano campi da gioco, palestre all'aperto, viali e cortili per il passeggio. Di ciò non rimane ormai più nulla. È andata persa anche la bellezza del lungo viale d’ingresso ai lati del quale c’erano numerosi alberi ad alto fusto, una novantina in tutto, capitozzati nel corso dell’intervento concluso a settembre 2019. Altri cinque esemplari, ritenuti a rischio crollo, sono stati completamente abbattuti: si riteneva potessero essere pericolosi per chi vive nei terreni e nelle palazzine adiacenti la villa abbandonata.



Il bene, dal 2004 proprietà della Città Metropolitana di Napoli, è costato alle casse pubbliche tre milioni e 245mila euro. L’idea iniziale era utilizzarlo per ospitare una scuola, qualche anno più tardi si parlò di recuperarlo per realizzare la «casa del cinema». Più di recente è stato inserito nel piano delle alienazioni, ovvero tra le proprietà che l’ente di piazza Matteotti avrebbe dovuto vendere. È del 2016 l’accordo con l’Agenzia del demanio che avrebbe dovuto prendere in gestione lo storico complesso di Ponticelli per farne la sede per le forze dell’ordine. Una operazione di “razionalizzazione” mai andata a buon fine. Oltre alle risorse utili alla manutenzione degli alberi e alla rimozione del verde infestate, in passato è stato necessario intervenire anche per la rimozione di numerosi rifiuti speciali scaricati nel cortile. Altro materiale da recuperare sarebbe nel corpo della struttura un tempo utilizzato da alcune famiglie di nomadi come ricovero. Per gli accessi abusivi la struttura è stata posta sotto sequestro.

Al momento non si conosce il destino della villa destinata, senza necessari interventi di recupero, alla definitiva decadenza. «Ridiamo l'antico splendore a questa villa facendone un centro culturale: mostre, scuola di tecnologia, ceramiche, lingue, eventi poetici e letterari, studio della canzone e poesia napoletana» si legge nel testo della petizione. Tra i suoi promotori c’è Enzo Olivieri il quale sottolinea l’indifferenza di molti residenti di fronte all’importante patrimonio di villa Tropeano che racchiude un pezzo di storia di Ponticelli da troppi dimenticata o nemmeno conosciuta. Il senso dell’iniziativa è proprio quello di sensibilizzare le istituzioni affinché si facciano carico del complesso per restituirlo alla cittadinanza e non disperdere la memoria che ancora gelosamente conserva.

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