Covid a Portici, le mamme al sindaco: «Scuole chiuse, bambini in lacrime»

Covid a Portici, le mamme al sindaco: «Scuole chiuse, bambini in lacrime»
di Giuliana Covella
Giovedì 26 Novembre 2020, 10:42
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Gli alunni delle scuole di Portici restano a casa, le mamme della sezione C della prima elementare dell'istituto comprensivo Carlo Santagata scrivono una lettera aperta al Comune. Alla vigilia della ripresa delle lezioni in presenza in Campania, «martedì mattina sul sito ufficiale della scuola si annunciava il ritorno in classe - spiegano le firmatarie - mentre la sera stessa il sindaco non ha dato conferma e ora non sappiamo come spiegarlo ai nostri figli». Ma il sindaco Vincenzo Cuomo spiega: «Di concerto con i pediatri, che hanno il polso della situazione sul territorio, abbiamo emesso l'ordinanza che, beninteso, che abbiamo stabilito in base ai dati epidemiologici», chiarisce.

«Caro sindaco, le scriviamo perché solo ieri sera (martedì, ndr) i nostri bambini dopo aver preparato i loro zaini, hanno appreso della mancata riapertura della scuola, nonostante sul sito ufficiale della stessa dalla mattina era stata data notizia del rientro in presenza». Comincia così la lettera che Marta Capone, Roberta Acampora, Stefania Acampora, Sonia Formico, Grazia Pernice, Angela Pepe, Claudia Ruoppoli, Adele Capace, Veronica Formicola, Serena Netti, Aijan Zakirova e Valentina Curatoli hanno indirizzato al sindaco di Portici Vincenzo Cuomo. Una lettera che queste madri hanno voluto scrivere per manifestare al primo cittadino le difficoltà di tenere ancora a casa i figli. «Siamo intervenute a placare le loro emozioni e la loro rabbia, del resto è il nostro compito di madri - scrivono - abbiamo spiegato ai nostri figli di 6 anni che ci troviamo in un momento difficile, che ci sono persone che soffrono e ognuno deve fare la propria parte. Però non siamo riuscite a spiegare loro il motivo per cui gli era stato comunicato che sarebbero rientrati a scuola, ma a Portici si è deciso di rimandare ancora». «Siamo mamme e avremmo mandato i nostri figli a scuola seppure spaventate da questo virus e ci saremmo assunte la responsabilità di questa decisione», precisano. Secondo le mamme, ai loro figli «è già stata tolta, giustamente, la possibilità di festeggiare un compleanno in compagnia, di correre spensierati e di seguire le loro attitudini, ma ci saremmo aspettate che il sindaco si fosse assunto la responsabilità di ridare ai bambini una piccola normalità quotidiana e che loro potessero imparare a leggere e a scrivere a scuola e non da un computer», concludono chiedendo un incontro al primo cittadino.

Non si sottrae alle risposte il sindaco di Portici Vincenzo Cuomo. E motiva la scelta di non far riaprire ieri le scuole: «La nostra ordinanza (la 534, emanata due giorni fa, sulla sospensione delle attività didattiche in presenza dei servizi educativi e della scuola dell'infanzia, 0-6 anni, asili nidi, nonché della prima classe della primaria di tutte le scuole, pubbliche e private, presenti sul territorio) riporta i dati epidemiologici della città al 24 novembre, chiarendo l'andamento tendenziale dei contagi giornalieri che non registra curve statistiche decrescenti e il numero dei contagi che ammontava a 581». E quindi «per le valutazioni ho ritenuto utile avvalermi del parere dei pediatri di libera scelta, che in sede di comitato operativo hanno convenuto sulla necessità di prolungare la sospensione della didattica in presenza fino a sabato e rimandare successive valutazioni a un nuovo esame dell'andamento dei contagi. In ogni caso - conclude Cuomo - nei prossimi giorni incontrerò le famiglie per chiarire ogni eventuale dubbio residuo sui criteri prudenziali adottati».
 

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