Porto di Napoli, la Ue sblocca i fondi: tornano oltre cento milioni

Porto di Napoli, la Ue sblocca i fondi: tornano oltre cento milioni
di Antonino Pane
Mercoledì 7 Novembre 2018, 08:47 - Ultimo agg. 09:47
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Prolungamento della diga foranea, nuovi accessi stradali e ferroviari, bonifica dei fondali, una rete fognaria più estesa ed efficiente. Ritornano a disposizione del porto di Napoli 111 milioni di euro stanziati dall'Europa. Sono quelli che erano inseriti nell'agenda 2007/2013 per il Grande Progetto porto di Napoli e che non erano stati spesi. Ora ritornano sugli stessi capitoli di spesa grazie al fatto che la Regione Campania ha inserito di nuovo il Grande Progetto porto di Napoli nelle opere da finanziare. Interventi che, tra l'altro, l'Autorità di sistema portuale del mare Tirreno centrale sta portando avanti, come ha sottolineato lo stesso presidente Pietro Spirito in sede di presentazione del bilancio preventivo. Lo strumento finanziario che per la prima volta unifica, anche dal punto di vista contabile, i porti di Napoli, Salerno e Castellammare di Stabia.
 
Vale giusto la pena ricordare che l'ammontare complessivo dei fondi messi a disposizione dalla Ue è di 153 milioni di euro di cui 6,5 milioni già spesi per la bonifica superficiale da ordigni bellici inesplosi nell'area interessata dagli escavi (4,5 milioni) e per il rilevamento dei relitti e dei reperti di archeologia navale presenti sui fondali del porto (2 milioni). Ora con i 111 milioni in arrivo da Bruxelles si potrà avviare concretamente il completamento della rete fognaria portuale. Su questo capitolo il Grande Progetto ha previsto una spesa di 22 milioni di euro e allo stato attuale, come lo stesso presidente Spirito ha spiegato, il contratto è stato stipulato ed è in corso di approvazione la progettazione esecutiva dell'opera. Altro capitolo rilevantissimo è quello che riguarda i nuovi collegamenti stradali e ferroviari per una spesa prevista di 31,6 milioni di euro. Anche su questo fronte il contratto è stato stipulato ed è in fase di approvazione la progettazione esecutiva. Per sommi capi questo intervento dovrebbe consentire lo spostamento degli attracchi dei traghetti Ro.Ro. nell'area portuale a ridosso della rete autostradale con benefici enormi sul traffico cittadino. Si eviterebbe, infatti, il transito sulle strade urbane di Napoli di tutte le auto e i tir diretti all'imbarco o provenienti dallo sbarco.

Per quanto riguarda la rete ferroviaria, invece, il futuro è ancora nella fase embrionale visto che la soluzione definitiva prospettata dovrebbe portare ad un collegamento diretto del porto, e in particolare della nuova Darsena di levante (terminal contenitori), con la rete ferroviaria nazionale cancellando definitivamente il passante di Napoli Traccia ritenuto assolutamente inadeguato a soddisfare le esigenze attuali e future di movimentazione delle merci del porto. E tra gli interventi particolarmente rilevanti c'è anche il prolungamento della diga Duca d'Aosta. Si tratta di aumentare a levante la barriera di protezione in modo da avere più spazi sicuri a disposizione nella zona orientale. Con la realizzazione della Darsena di levante e, con la colmata dell'area a ridosso di Vigliena, si realizzeranno banchine di attracco adatte a ricevere anche le grandi navi porta contenitori. È evidente, quindi, che eliminando i moli a pettine bisogna garantire a ai nuovi ormeggi affiancati la massima protezione. Per il prolungamento della diga, come è stato spiegato nella presentazione del bilancio preventivo, è in corso la gara per la progettazione e per la direzione dei lavori. Fondamentale per il futuro del porto è anche il piano di efficientamento energetico che prevede l'installazione di pannelli fotovoltaici su tutti i manufatti demaniali che si trovano all'interno del porto e per i quali arriverà il nulla osta della Soprintendenza.

La spesa prevista è di 10 milioni di euro e per questo intervento è in corso la gara per la progettazione e la direzione dei lavori. La produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile consentirà l'illuminazione di tutta l'area portuale senza incidere sulla bolletta energetica e anche di prevedere ulteriori piani di illuminazione in altre zone del porto servite da impianti vecchi e poco efficienti. Nel capitoli di spesa del Grande Progetto ci sono anche 12 milioni per la messa in sicurezza della Darsena Marinella e 6 milioni per l'allestimento di spazi in area portuale da adibire a cantiere di restauro. Tutti questi capitoli, è bene ricordarlo, vanno chiusi e rendicontati entro il 31 dicembre del 2020 compreso quello più rilevante che riguarda gli escavi dei fondali su cui sono appostati 45,6 milioni di euro.
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