Porto di Napoli, sui lavori i dubbi di Cantone «30 milioni in più per scavare i fondali»

Porto di Napoli, sui lavori i dubbi di Cantone «30 milioni in più per scavare i fondali»
di Antonino Pane
Giovedì 9 Maggio 2019, 08:13 - Ultimo agg. 09:58
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L'Autorità anticorruzione vuole sapere tutto sulla darsena di Levante e il ministro per le Infrastrutture Danilo Toninelli è pronto a chiamare in causa la Corte dei Conti se saranno accertati sprechi di denaro pubblico. Il porto di Napoli torna in primo piano con la più grande opera infrastrutturale realizzata negli ultimi decenni. Una enorme vasca di colmata in cui sta confluendo la sabbia asportata dai fondali grazie agli escavi. Un'operazione che, nonostante tutto, non è stata interrotta e, una volta conclusa, permetterà allo scalo partenopeo di avere una nuova banchina di attracco per le grandi navi portacontenitori che a causa dell'insabbiamento e delle difficoltà di attracco disertavano il porto di Napoli.

Gli uomini di Raffaele Cantone hanno messo nel mirino innanzitutto i costi del contratto che sono passati da 85,3 milioni di euro a 109,8 milioni, con un aumento di circa 24,5 milioni per varianti. Sono stati riconosciuti all'appaltore, con due accordi bonari, ulteriori 7 milioni di euro e sono state annullate penali per un importo equivalente.

 
L'incremento dei costi è stato pari a 31,6 milioni di euro e invece di realizzare l'opera in 480 giorni sono stati impiegati oltre 1100 giorni. E a fronte del ritardo non sono state attivate le previste penali. Poi c'è anche l'aspetto che riguarda le persone e in particolare il ruolo di un ex consulente dell'Ati Trevi, la ditta che ha vinto l'appalto, chiamato al vertice della commissione da cui sono scaturiti gli accordi bonari. «Su ognuno di questi aspetti - ha chiarito il presidente dell'Adsp del mare Tirreno centrale, Pietro Spirito - abbiamo inviato i chiarimenti richiesti. La darsena di levante ha oltre vent'anni di storia. Ci sono atti firmati da ex presidenti del porto e da commissari. Speriamo di chiarire tutto, dobbiamo andare avanti perché è un'opera fondamentale per il porto di Napoli».

Colmare la vasca una volta riempita di sabbia significherà avere a disposizione una banchina di oltre 600 metri dove far attraccare navi affiancate con notevoli risparmi di tempo nel carico e nello scarico dei contenitori. Oltre che nelle manovra. E poi il piazzale: Napoli avrà un terminal con cui poter soddisfare i vertiginosi aumenti di traffico fatti registrare dal suo terminal più importante, Conateco. «È una corsa contro il tempo - aggiunge Spirito - perché non bisogna dimenticare che non appena ultimati gli escavi (siamo a un milione di metri cubi, dobbiamo arrivare a 1,3 milioni) bisognerà procedere con l'appalto per la chiusura della vasca, la colmata appunto, ed eseguire i lavori. Occorreranno almeno 4-5 anni per avere il nuovo terminal contenitori con tutte le attrezzature installate dal terminalista». Nelle 37 pagine inviate dall'Anac si chiede anche di capire come mai è stata realizzata anche una vasca aggiuntiva che non rispetta i parametri di permeabilità imposti dal ministero dell'Ambiente. Una vasca che, praticamente, non può essere utilizzata perché non si può inserire all'interno la sabbia degli escavi che, come si sa, è molto inquinata. L'Anac, insomma, vuole sapere tutto su ogni singolo euro speso per questo progetto. L'indagine richiede risposte dettagliate, questo è certo. La ricostruzione fatta dall'Autorità anticorruzione è quanto mai dettagliata. Ogni singolo documento è stato analizzato e contestualizzato. E non è certamente un caso il fatto che sulle attività del porto di Napoli sono accesi anche i riflettori della politica.

Oltre quaranta senatori del movimento Cinque Stelle hanno chiesto al ministro Toninelli accertamenti dettagliati. Le interrogazioni al ministro, primo firmatario il senatore Vincenzo Presutto, hanno ottenuto l'invio di ispettori a Napoli e, soprattutto, una lettera ai senatori in cui il ministro ribadisce che le risultanze dell'indagine dell'Anac saranno inviate alla Corte dei Conti per le valutazioni necessarie. «Questo ministero - scrive Toninelli - avrà cura di adempiere, con tempestività, alle determinazioni che saranno assunte nel pronunciamento dell'Anac, ivi incluso il prospettato pronunciamento della magistratura contabile».
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