Pos obbligatorio, a Napoli la protesta dei commercianti: «Servono esenzioni su alcuni prodotti»

Pos obbligatorio, a Napoli la protesta dei commercianti: «Servono esenzioni su alcuni prodotti»
di Emiliano Caliendo
Martedì 5 Luglio 2022, 14:14 - Ultimo agg. 6 Luglio, 19:00
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Levata di scudi da parte delle associazioni di categoria del commercio sul Pos obbligatorio. A partire dal 30 giugno, infatti, gli esercenti non provvisti di Pos o che si rifiuteranno di accettare transazioni con carte di credito, di debito o prepagate incorreranno in un’ammenda di 30 euro – non prevista prima dell'introduzione del decreto legge 36/2022 in attuazione del Pnrr – aumentata del 4% del valore della transazione

Durissimo il comunicato di Federazione del Commercio Campania (Fdc) e del suo presidente Enzo Perrotta: «Fdc auspica che ci sia un tetto alle transazioni sotto il quale non ci siano commissioni.

Il tetto che proponiamo è di 20 euro. Sappiamo che le banche rendono fruibili gli importi a 24h dalla transazione e nei festivi nel primo giorno feriale utile, il che nasconde una vera e propria maramalderia finanziaria perché il tardivo accredito è di per sé un costo rilevante per l’esercente. Va precisato che ci sono categorie come i tabaccai dove l’aggio medio è del 5% lordo (tabacchi 10%, lotto e giochi 8%, servizi 1%, valori bollati 2,5%)». Perrotta afferma chiaramente che l’obbligo di Pos con relative sanzioni si tratterebbe di un favore alle banche: «Da tutti noi viene letto questo provvedimento non come deterrente all’evasione bensì come un enorme piacere alle banche come se già non ne avessero avuti altri. Ma la cosa più assurda è la pena pecuniaria che esiste nel mondo solo in Italia: 30 euro di sanzione è una somma bassa apposta per cercare di non incorrere in ricorsi legali. Un Governo che si piega al volere delle lobby finanziarie fa capire che si vive in uno Stato non libero. Ci auguriamo – conclude Perrotta - che il sottosegretario al Mef, Federico Freni, tenga fede all’impegno preso con la nostra struttura nazionale ovvero d'inserire un emendamento alla legge di conversione del decreto Semplificazioni 2022 che preveda delle esenzioni dal pagamento elettronico per determinati prodotti: tabacchi, giocate al lotto, ricariche telefoniche, giornali». 

Mostra disappunto anche il presidente della Camera di Commercio di Napoli Ciro Fiola: «La questione del Pos obbligatorio sta avendo contraccolpi importanti sull'economia dei commercianti e delle piccole realtà. Basti immaginare cosa accade quando una persona acquista una caramella di 5 centesimi usando il Pos: le commissioni superano di gran lunga l'importo della vendita. Bisogna trovare una soluzione che non penalizzi gli esercenti, magari bisognava pensarci prima». 

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Confcommercio Campania chiede invece l’applicazione del credito d’imposta sulle commissioni per gli esercenti e la gratuità dei micropagamenti: «Già oggi nel nostro Paese- sottolinea Confcommercio in un comunicato – il numero di transazioni con carte di debito, di credito e prepagate è elevato con una crescita, nell’ultimo quinquennio, del 120% e sono oltre 4 milioni i Pos installati e attivi presso le attività commerciali e di servizi. È dunque evidente che il nostro sistema dei pagamenti è già in pieno sviluppo, ora va fatto di più per modernizzare ulteriormente questo processo rendendolo più efficiente e meno oneroso». «Agire per via sanzionatoria per la mancanza del Pos – conclude Confcommercio - non è certo la strada da seguire, andrebbe invece prorogata tempestivamente la misura istituita dal decreto “Sostegni-bis”, in scadenza a fine giugno, che dispone l’incremento del credito d’imposta sulle commissioni pagate dagli esercenti che adottano sistemi evoluti di incasso».

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