Mare inquinato e divieto di balneazione a Napoli, zero multe e caos in spiaggia: «Salta il numero chiuso»

Mare inquinato e divieto di balneazione a Napoli, zero multe e caos in spiaggia: «Salta il numero chiuso»
di Dario De Martino
Domenica 25 Luglio 2021, 23:05 - Ultimo agg. 26 Luglio, 18:15
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Zero controlli, zero multe e tanti tuffi. Il secondo giorno in cui vige il divieto di balneazione in città va esattamente come il primo. La certificazione dell’Arpac sull’inquinamento delle acque del golfo e la conseguente ordinanza del Comune non fermano la voglia di mare dei napoletani. Il provvedimento firmato venerdì sera dal sindaco vieta la balneazione ma consente di stare in spiaggia. E sono in tanti a non voler rinunciare all’abbronzatura. Ma il caldo è molto forte, il sole si fa sentire e non c’è nessuno a controllare che gli avventori non si immergano in mare. Da Mappatella a Marechiaro, i litorali sono tutti affollati. 

Alle Monache, in particolare, dove vige il sistema di prenotazione messo in campo dal Comune per evitare assembramenti anti-Covid, tutti e 350 i posti ieri erano prenotati, così come sabato.

Chiusa, invece, l’area marina della Gaiola su decisione della Onlus dopo un pasticcio comunicativo con il Municipio. D’altronde gli stessi problemi di comunicazione, Palazzo San Giacomo li ha avuti con l’Autorità portuale. E proprio da questi problemi nasce l’assenza dei controlli. Il Comune ha dato per scontato che l’Autorità portuale si muovesse in autonomia dopo la comunicazione dell’Asl sulle rilevazioni dell’Arpac. L’Autorità portuale, invece, ha lamentato di aver appreso solo dai giornali dell’ordinanza del Municipio. Per risolvere il nodo, per il presente ma anche eventualmente per il futuro, non è escluso che ci sia una mediazione della Prefettura tra le parti. Anche perchè c’è più di un precedente sul conflitto di competenze tra le due istituzioni che già l’anno scorso fecero fatica a trovare un’intesa sui controlli anti-assembramenti per il Covid. Per quanto riguarda l’emergenza attuale, però, la soluzione potrebbe arrivare a giorni. Per oggi sono previsti nuovi prelievi dell’Arpac. 

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I risultati dei test - come ha spiegato il responsabile dell’Unità operativa mare dell’agenzia regionale Lucio De Maio al “Mattino” - dovrebbero arrivare mercoledì e c’è ottimismo. Senza piogge improvvise i parametri della qualità dell’acqua dovrebbero tornare normali e il divieto di balneazione potrebbe così essere annullato. Intanto il consigliere regionale di Europa Verde Francesco Emilio Borrelli va all’attacco dell’amministrazione parlando di «superficialità e improvvisazione» nella gestione della vicenda. L’attacco è diretto all’assessore Francesca Menna: «Avremmo voluto vedere l’assessore sulle spiagge a spiegare ai cittadini la situazione. In molti, anche tra gli addetti ai lavori, non sapevano neppure del divieto». E ancora: «Il provvedimento, seppur dovuto, ha causato grossi danni alla città e al turismo». I difetti di comunicazione, come accennato, non riguardano soltanto i rapporti tra Comune e Autorità portuale. Il provvedimento, preso in via emergenziale, non è stato comunicato adeguatamente nemmeno agli operatori. È successo, così, che il Csi Gaiola Onlus, nonostante l’ordinanza vietasse la balneazione ma non la permanenza in spiaggia, ha deciso di chiudere l’accesso all’intera area marina. In un post su Facebook, la Onlus lamenta di aver saputo dell’ordinanza solo sabato mattina trovando un cartello del Comune davanti al cancello. Non è chiaro, però, come mai sia ieri che sabato non sia stato consentito nemmeno l’accesso all’area marina, bloccando anche il sistema di prenotazione online messo a punto dal Comune per la Gaiola. 

Un qualcosa che ha sorpreso anche il Municipio e l’assessore Francesca Menna. A chi chiede spiegazioni su Facebook la Csi Gaiola risponde così: «Le norme prevedono che in caso di emergenze di pubblica sicurezza, il parco ha l’obbligo di chiudere l’area. Per consentire l’accesso garantendo il rispetto dell’ordinanza è necessaria la presenza sul posto di organi di pubblica sicurezza. Il nostro personale non ha l’autorità di far rispettare questa fattispecie di ordinanze passando il tempo ad impedire ai bagnanti di andare in acqua». Insomma, il nodo anche in questo caso è lo stesso: difetto di comunicazione e mancanza di chiarezza su chi deve effettuare i controlli. Almeno sulla vicenda Gaiola, però, dopo i contatti di ieri tra l’assessore Menna e la Onlus si è arrivati alla soluzione. A partire da oggi l’area sarà nuovamente riaperta con la possibilità di prenotazione attraverso il sito. 

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