Positivo al tampone fatto... a sua insaputa. Sconcertante sorpresa per un ragazzo di Frattaminore, Pasquale L., 18 anni appena compiuti, studente del liceo scientifico Miranda di Frattamaggiore. L'altra sera si è visto arrivare un documento dal presidio ospedaliero di Agropoli, Unità operativa semplice di patologia clinica, in cui gli veniva comunicato che a seguito di un tampone effettuato in data 11 gennaio era risultato positivo alla Sars CoV-2_Rna. E che di conseguenza il suo super green pass («ho fatto anche la terza vaccinazione», precisa) non aveva più valore, fino a nuova negatività raggiunta e accertata con un altro tampone, come prescrive la legge. «Peccato che io ad Agropoli non ci sono mai stato, l'11 ero a casa a studiare, in dad», spiega Pasquale. Insomma, aveva un alibi di ferro. Immediatamente è scattato il consulto di famiglia. I sospetti sono stati subito fugati. I genitori e la sorella, Marianastasia, laureanda in lettere classiche e aspirante giornalista, lo hanno interrogato. Ma Pasquale non diceva bugie, non si era mai mosso da casa quel giorno, per andare fino ad Agropoli, poi, meno che mai. Cosa è successo allora? La prima ipotesi è stata quella di un furto d'identità, anche perché tutti i dati luogo e data di nascita, indirizzo e numero di telefonino corrispondono. Più probabile, però, che si sia trattato di un errore. Chiarisce Pasquale, continuando a ribadire di non essere mai stato nella cittadina cilentana: «In questo periodo ci sono migliaia di persone che si recano ai punti vaccinali e a quelli per i tamponi, messi sotto assedio. L'errore ci può stare. È umano. D'altra parte, ipotizzo che basta ricopiare un numero sbagliato dalla tessera sanitaria e il sistema ti riporta a un'altra persona. Forse è andata così».
Accertare se è questa, o sono altre le spiegazioni dell'accaduto tocca comunque alle autorità sanitarie, cui Pasquale intende rivolgersi domani, alla riapertura degli uffici. «Non intendo mettere sotto accusa nessuno, il personale sanitario e quello che ruota intono al servizio vaccinazioni e tamponi è sottoposto a uno stress sovraumano», tiene a precisare il ragazzo: «Guai a dimenticare quello che medici e infermieri, hanno fatto e stanno facendo per noi».