Pizzeria Dal Presidente, Di Caprio incontra Arcigay dopo il post omofobo: «Chiedo scusa a tutti»

Pizzeria Dal Presidente, Di Caprio incontra Arcigay dopo il post omofobo: «Chiedo scusa a tutti»
di Emiliano Caliendo
Giovedì 7 Luglio 2022, 18:00 - Ultimo agg. 8 Luglio, 08:52
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La tempesta abbattutasi sulla pizzeria «Dal Presidente» in via dei Tribunali, nel cuore del centro storico di Napoli, sembra dare i primi segnali di schiarita. Il titolare del locale, Massimiliano Di Caprio, 48 anni, dopo aver pubblicato il 5 luglio scorso, sul profilo Instagram della pizzeria, una story dal contenuto pesantemente omofobo, non solo ha chiesto più volte scusa ma si appresta a incontrare i rappresentanti delle associazioni a difesa delle persone omosessuali. «Chiedo scusa a tutti i gay del mondo che invito a passare a trovarmi – afferma rammaricato -. Domani avrò un appuntamento con tutte le associazioni Lgbt e il presidente di Arcigay Napoli. Spero di collaborare con loro per mostrare al mondo che sono uno di voi. Il sesso non c’entra, il sesso è una cosa personale. Se una persona è perbene ed educata io lo sono con lei. Lavoro con queste persone, basta che veniate da me per conoscere i miei collaboratori. Ho accettato tutti i vostri insulti che comprendo». Un ravvedimento che avviene dopo ore di polemiche e condanne per l’esternazione infelice del pizzaiolo, gestore di una pizzeria storica che ospitò addirittura Bill Clinton in occasione del G7 del ’94 a Napoli. Un profluvio di recensioni negative, infatti, si è scatenato sulle varie piattaforme internet dove «Pizzeria Dal Presidente» è presente. Di Caprio, dunque, si cosparge il capo di cenere. «Sono desolato, sono due giorni che sono nervoso – confessa - e penso di aver fatto una grandissima idiozia. Nei miei 48 anni di vita non ho mai avuto precedenti di questo tipo: vado al mare con persone omosessuali, al ristorante, ci ho fatto eventi insieme, ho amici e collaboratori gay. Sono solo un po’ arrabbiato per colpa di una singola persona che ha ostentato cattiveria nei confronti di un bambino di poco più di 8 anni, chiamandolo mongoloide. Sono padre e nonno e in quel momento mi è scoppiata una rabbia che ho sfogato con quel post». Rivolgendosi agli omosessuali precisa: «Sono un genitore. Spero che un giorno possiate anche voi avere un figlio, adottando un bambino. Capireste che in quella circostanza si è trattato di un momento di rabbia». L’imprenditore, che nel suo locale espone foto di diversi vip, tra cui anche omosessuali famosi come il cantante Cristiano Malgioglio e l'attore Gabriel Garko, invoca quindi il perdono della comunità Lgbt: «Ho fatto un errore e ho sbagliato nell’esprimermi, quindi chiedo scusa a tutti. A tutti questi amici gay, arrabbiati e non, perché in molti amici omosessuali mi stanno scrivendo, sostenendomi, dico: vorrei ci rispettassimo, non perché devo vendere le pizze, ma perché ho fatto un errore che almeno per una volta nella vita si può perdonare». 

La pace dovrebbe arrivare domani alle 17,00 proprio presso la sede principale della pizzeria in piazza Gerolomini alla presenza del circolo Antinoo Arcigay Napoli e delle altre realtà associative promotrici del Pride, svoltosi nemmeno una settimana fa. «Ho incontrato Massimiliano ieri – spiega Antonello Sannino, presidente di Arcigay Napoli - e abbiamo stabilito d’incontrarlo con tutte le associazioni domani pomeriggio. L’obiettivo è che lui capisca l’errore che ha fatto, affinché non si ripeta mai più un episodio del genere. Se non lo avesse fatto, continuando a dare risposte arroganti come alla senatrice Cirinnà, allora avremmo continuato un’azione di boicottaggio e di denuncia legale. Se una persona capisce l’errore e vuole rimediarlo, noi siamo disponibili al dialogo. Con questa disponibilità domani lo incontreremo, seppur arrabbiati. Poi capiremo simbolicamente come ricompattare il rapporto con un pezzo della città di Napoli all’indomani del Pride, dove c’erano migliaia di ragazzini in strada». Sannino sottolinea quindi l’importanza della comunicazione per coloro che lavorano a contatto col pubblico, parlando a una platea così vasta: «Ci aspettiamo le scuse destinate a una collettività di persone che lui non conosce nemmeno. Ha 30mila followers. Non puoi sapere se in quel momento c’è il ragazzino che sta avendo problemi serissimi in famiglia o a scuola. E se una cosa del genere potrebbe compromettere ulteriormente lo stato di serenità di una persona. Quando si ha una responsabilità pubblica in qualche modo, anche quando non si è nelle istituzioni, bisogna fare attenzione nei confronti delle persone. È una responsabilità etica». Il presidente dell’Arcigay partenopea ne fa anche una questione di anacronismo storico: «Si è trattata di figuraccia anche come napoletani. La pizza è un simbolo di Napoli. Abbiamo organizzato un Pride con tantissimi ragazzi da fuori Napoli e poi un pizzaiolo, che è un simbolo di Napoli, raffigurato pure sul presepe, si mette a fare battutacce squallide di questo livello? Ne perde l’immagine della città tutta: nella città dei femminielli e dei pizzaioli, è mai possibile che il pizzaiolo inveisca contro i femminielli? Parliamo di un qualcosa che fa parte della cultura napoletana da secoli».

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