Il prefetto di Napoli Claudio Palomba: «Da luglio 70 agenti e altri rinforzi a fine anno»

Il prefetto di Napoli Claudio Palomba: «Da luglio 70 agenti e altri rinforzi a fine anno»
di Giuseppe Crimaldi
Giovedì 23 Giugno 2022, 11:00 - Ultimo agg. 15:10
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«Gli ultimi episodi registrati a Napoli sul fronte della criminalità predatoria e minorile rivelano una situazione preoccupante. Ce ne occuperemo nel prossimo Comitato per l'ordine pubblico, già convocato. Ma noi oggi abbiamo un piano per fronteggiare i rischi legati anche alle giornate e serate d'estate, che di fatto sono un prolungamento di quelli legati alla movida. Per questo potenzieremo la videosorveglianza e gli interventi ad alto impatto mirando tutti questi interventi nelle zone a rischio già individuate». Parola del prefetto Claudio Palomba, che dal giorno in cui si è insediato ha privilegiato la logica del controllo del territorio coniugata a quella del governo del territorio.

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Qual è il piano che avete stilato?
«Nonostante qualche decurtazione del Piano Strade Sicure, abbiamo la mappa completa che descrive la situazione della videosorveglianza, sulla quale stiamo intervenendo, e potremo contare sull'arrivo di nuove forze in termini di uomini.

La nostra azione si articolerà su due fronti: più telecamere in strada, 70 nuovi uomini inviati dal Viminale che arriveranno il primo luglio e saranno da subito operativi, aggiungendosi ai 43 giunti a gennaio. Sono fiducioso anche nell'arrivo di un altro contingente, per la fine dell'anno. La situazione viene costantemente monitorata durante gli incontri in Prefettura con il sindaco Manfredi e i vertici delle forze dell'ordine».

Partiamo dalla videosorveglianza. Un argomento toccato con nettezza dal ministro dell'Interno Lamorgese lunedì scorso proprio qui a Napoli.
«Per la prima volta Napoli ha una mappatura completa della rete di videosorveglianza, con la individuazione anche delle maggiori criticità. Non era mai stata realizzata fino a oggi: e questo ci consente di individuare alcune priorità sulle quali intervenire».

Quali sono?
«A Napoli contiamo 780 dispositivi di videosorveglianza. Potrebbe sembrare un grosso numero, ma così non è se si tiene presente la conformazione urbanistica della città. Oltre a rimettere in funzione gli impianti non più attivi, daremo priorità a tre Municipalità che soffrono in maniera particolare la sovraesposizione ai rischi criminali e legati ali rischi della devianza minorile: il centro storico, Fuorigrotta e Bagnoli, Ponticelli, e poi c'è la galleria Umberto. Zone alle quali si aggiungono, nell'ambito del territorio metropolitano, quelle di Caivano e di Arzano. A proposito di videosorveglianza: sa il vero grosso problema qual è? Quello di riuscire a mettere in rete, a interconnettere gli impianti con le centrali operative delle forze dell'ordine».

L'estate, dalle nostre parti, porta con sé rischi anche nelle zone di vacanza.
«Infatti nel piano c'è un capitolo interamente dedicato alle località costiere e alle isole, senza dimenticare che Procida poi è la Capitale della Cultura. Anche questo ci impone di dedicare in queste aree impegno e attenzione massimi e occhio ai rinforzi estivi».

E cosa intende per interventi ad alto impatto?
«Un modello identico a quello già adottato nei giorni scorsi, per esempio, su piazza Garibaldi. Abbiamo già programmato interventi mirati in altre aree della città tesi a bonificarle dalle sacche di illegalità diffusa, degrado e delinquenza».

E sulla Galleria Umberto?
«Ecco, questo è un punto molto interessante, perché ispirato alla collaborazione tra pubblico e privato. Ci siamo mossi coinvolgendo le associazioni di categoria, dalle quali non solo abbiamo avuto notizie importanti per il territorio, ma anche una collaborazione piena».

Cioè?
«Il contratto per la vigilanza privata lo fanno le associazioni di categoria, che di notte - a partire dalle 20 - garantiranno anche la sorveglianza, affidata a vigilantes, che interagiranno ovviamente con le forze dell'ordine quando necessario. Alle associazioni di categoria abbiamo anche chiesto di fornirci la mappatura della rete privata di videosorveglianza. Entro il 15 luglio firmiamo il protocollo d'intesa. E questo è il modello che vogliamo esportare ovunque, a Napoli e in provincia». 

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