Presentato al Policlinico lo «Sportello amico trapianti»

Presentato al Policlinico lo «Sportello amico trapianti»
di Ilenia De Rosa
Mercoledì 21 Marzo 2018, 17:11 - Ultimo agg. 17:20
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NAPOLI - «E' un luogo di riferimento e coordinamento per l'attività legata alla donazione degli organi, sia che si tratti di apparati, sia di midollo osseo». Così il direttore sanitario dell'Azienda ospedaliera universitaria Federico II Gaetano D'Onofrio spiega le funzioni dello «Sportello amico trapianti», già attivo da gennaio e presentato in mattinata presso presso l’aula magna di scienze biotecnologiche. L'evento è stato organizzato allo scopo di sensibilizzare, in particolare i giovani, sul tema della donazione.
 


«Con lo sportello, sia potenziali donatori che pazienti in attesa di trapianto saranno accompagnati da un team di professionisti che forniranno loro tutte le informazioni di cui hanno bisogno» sottolinea Nicola Scarpato, direttore di Medicina trasfusionale dell'Azienda ospedaliera universitaria Federico II. «Per il trapianto di midollo - aggiunge - ci si può iscrivere tra i 18 e i 35 anni. Un paziente arruolato può essere chiamato anche molti anni dopo perchè la sua tipizzazione va in un circuito internazionale». Chi vuole lasciare i propri dati come potenziale donatore non è poi obbligato a farlo. «Non si tratta di un atto notarile - precisa Scarpato - per cui se si cambia idea si è liberi di tirarsi indietro». 

Positivo il trend delle donazioni. Secondo i dati nazionali, nel 2016 il numero di donatori complessivi è salito a 1.596 contro i 1.489 dell’anno precedente. I donatori coinvolti superano per la prima volta la quota di 1.300 (erano 1.165 nel 2015). Un ulteriore dato incoraggiante riguarda le liste di attesa: per la prima volta quelle del rene e del polmone sono in diminuzione rispetto al 2015. Però le regioni meridionali registrano ancora un elevato numero di opposizioni ed un minore numero di donatori. È in questo contesto che si inserisce lo Sportello amico trapianti del Policlinico Federico II che interviene in tutte le fasi relative al tema della donazione, in stretta collaborazione tra direzione sanitaria, centro trapianti e associazioni. Oltre a gestire il registro iscritti, lo sportello riveste anche un importante ruolo nell’accudimento dei familiari dei pazienti deceduti per morte encefalica e nel fornire informazioni sui trapianti da vivente. 
«La maggior parte delle donazioni degli organi avviene da cadavere ma si stanno utilizzando altre formule, come il trapianto da vivente. In Italia negli ultimi anni sta accadendo spesso per i reni» spiega Vincenzo D'Alessandro, responsabile del centro trapianti rene della struttura ospedaliera.
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