Pride Napoli 2022, ecco chi sono i due aggressori omofobi: 18 e 16 anni, arrivano da Marano e Villaricca

Pride Napoli 2022, ecco chi sono i due aggressori omofobi: 18 e 16 anni, arrivano da Marano e Villaricca
di Giuseppe Crimaldi
Lunedì 4 Luglio 2022, 07:00 - Ultimo agg. 18:14
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In centomila per fare grande un evento e appena in due per macchiarlo di vergogna. Un'aggressione ignobile, quella commessa nella notte tra sabato e domenica a Napoli, a poche ore dalla fine del Pride, l'evento dell'orgoglio che viene celebrato della comunità Lgbtqia+ (sigla che ingloba le comunità lesbiche, gay, bisessuali, transessuali, queer, intersessuali, asessuali e chiunque non si definisca comunque eterosessuale). Bilancio del folle raid omofobo: due giovani insultati e poi finiti in ospedale per le percosse ricevute. I presunti responsabili del raid, uno dei quali ha soltanto 16 anni, sono stati identificati e denunciati poco dopo dai carabinieri.

Ma quello accaduto in pieno centro, a Napoli, non è l'unico brutto episodio che ha interessato la giornata. A Torre Annunziata - grosso centro a 20 chilometri da Napoli - sul luogo dell'arrivo del Vesuvio Pride, sempre sabato è improvvisamente comparsa la scritta: Lgbt merda.

 

Proviamo a descrivere quanto accaduto a Napoli come emerge dalla ricostruzione fornita dagli investigatori. Poco prima delle quattro dell'altra notte alla centrale operativa del 112 arriva una telefonata: «Aiutateci, siamo stati appena aggrediti da due giovani violenti, ci hanno anche picchiati usando cinture borchiate», spiega una delle vittime. La nota viene immediatamente diramata alle gazzelle in servizio in tutta la città, e grazie alla collaborazione dei due ragazzi aggrediti (che nel frattempo si sono fatti refertare in ospedale) i militari hanno anche il tipo di auto e numero di targa del veicolo sul quale viaggiano gli autori del raid. Poco prima i due, in via Santa Brigida (a due passi cioè da via Toledo e piazza Municipio) avevano prima pesantemente insultato con frasi omofobe, e subito dopo aggredito fisicamente un trentenne e l'amico 27enne residenti a Roma.

Colpendoli con una cinghia: proprio come fanno i talebani. I due ragazzi, un 18enne di Marano e un 16enne di Villaricca, verranno bloccati e denunciati al termine di un breve inseguimento, qualche chilometro più avanti - in piazza Carlo III - dai militari del Radiomobile e della stazione Borgoloreto. Le due vittime sono state soccorse all'ospedale San Paolo, per loro una prognosi di cinque giorni.

Immediate le reazioni di condanna per i due episodi. Fatti che denotano quanto sia ancora lungo il cammino da percorrere per depurare le scorie dell'omofobia, ma anche la violenza, lo spirito di prevaricazione che ieri si è manifestato contro i due romani, ma domani potrebbe investire chiunque altro. Roba da Medioevo.

Il Comune di Napoli ha espresso ferma condanna da parte dell'amministrazione in merito all'aggressione, che ha visto l'intervento immediato della forze dell'ordine. «L'episodio - si legge in una nota - non sporca la forza di una manifestazione straordinariamente partecipata dalle associazioni, dagli attivisti e dai singoli cittadini per confermare la natura accogliente di Napoli in cui ci si batte tutti i giorni per l'uguaglianza dei diritti». 

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«Quello che è successo è inaccettabile - commenta al Mattino Antonello Sannino, a nome di Antinoo Arcigay Napoli - già nella serata di ieri erano arrivate segnalazioni di bande, soprattutto ragazzi, che prendevano in giro i partecipanti al Pride. «Purtroppo - spiega - non è la prima volta che a fine manifestazione accadono episodi simili. Con la manifestazione si accendono riflettori ma vengono anche alla luce frustrazioni, rabbia, violenza. Vogliamo ringraziare le forze dell'ordine per il lavoro eccezionale che hanno svolto in questa circostanza». Sannino ricorda poi come sabato il Pride abbia trattato «anche argomenti politico-sociali di attualità, esprimendo una ferma condanna nei confronti dell'aggressione russa all'Ucraina senza se e senza ma, così come verso la sentenza della Corte Suprema americana che ha negato il diritto all'aborto». E Fabrizio Marrazzo, portavoce del partito Gay Lgbt+,Ambientalista e Liberale invita tutti i sindaci, a cominciare da Manfredi, ad approvare urgentemente la delibera comunale contro l'omolesbobitransfobia come avvenuto già in diversi comuni». 

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