Nel giorno della riapertura dei bar, anche se per mezza giornata, in tanti hanno deciso di non aderire e di lasciare le serrande abbassate. Gaetano Pozone e Salvatore Strino sono proprietari di bar nel centro storico, diversi esercizi commerciali, ma entrambi hanno scelto di non accendere la macchina per il caffè espresso solo per le consegne a domicilio, perché economicamente controproducente.
Pozone e Strino spiegano così la loro decisione:«Aprire vuol dire perdere gli aiuti statali, richiamare a lavorare ragazzi che sono in cassa integrazione, per non guadagnare nulla visto che uffici e negozi sono chiusi e in strada non c’è, ovviamente, neanche un turista. Sarebbe stato più logico chiedere a chi veramente fa questo lavoro cosa ne pensasse e non prendere decisioni senza una logica. La cosa più giusta era riaprire direttamente a giugno rispettando tutte le regole».