Processo Nuvoletta, i legali: «Vengano a testimoniare i capi del clan Polverino»

Processo Nuvoletta, i legali: «Vengano a testimoniare i capi del clan Polverino»
di Ferdinando Bocchetti
Martedì 15 Gennaio 2019, 13:21
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E' giunto a un punto di svolta il processo che vede imputato Giovanni Nuvoletta, figlio del defunto padrino Lorenzo, per molti anni a capo dell'omonimo cartello camorristico. I legali del 50 enne, in carcere dal giugno del 2015 con l'accusa di concorso esterno in associazione mafiosa, intestazione fittizia di beni e riciclaggio, hanno formalizzato la richiesta di ascoltare - in qualità di teste - due criminali di primissimo livello: Giuseppe Polverino, meglio noto come 'o Barone, e Antonio Polverino, entrambi a capo della cosca che all'inizio degli anni Novanta prese in mano le redini degli affari illeciti a Marano e nell'hinterland, spodestando di fatto il clan Nuvoletta.

Giuseppe Polverino, da anni in regime di 41 bis, è detenuto nel carcere di massima sicurezza di Bancali, in provincia di Sassari, mentre Antonio, 76 anni, zio del capo clan, è da qualche settimana agli arresti domiciliari, concessi dalla prima sezione della corte d'appello di Napoli per motivi di salute.

La richiesta degli avvocati di Nuvoletta sarà vagliata dal collegio del tribunale Napoli Nord presso il quale, ormai da tempo, si tengono le udienze. I giudici si sono riservati di decidere. Il pronunciamento potrebbe tuttavia arrivare già nei prossimi giorni. Giovanni Nuvoletta fu arrestato tre anni e mezzo fa in provincia di Milano, dove l'uomo - secondo quanto ricostruito dai magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Napoli - avrebbe gradualmente trasferito i suoi interessi economici, impiegando risorse illecite nel settore della ristorazione e della produzione e vendita di caseari. 
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