Procida capitale della cultura 2022, l'emozione e l'orgoglio: «Con i turisti sarà un anno da sogno»

Procida capitale della cultura 2022, l'emozione e l'orgoglio: «Con i turisti sarà un anno da sogno»
di Giovanni Chianelli
Domenica 10 Aprile 2022, 09:00 - Ultimo agg. 11 Aprile, 07:24
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«La capitale! Noi siamo la capitale!» è l'accenno di un coro dai sapori calcistici, lo intona un gruppo di giovanissimi isolani. Emozione, curiosità, soprattutto orgoglio. Per i procidani essere per un anno gli abitanti della Capitale della cultura muove le corde dell'identità e dell'appartenenza. A partire dal sindaco, Dino Ambrosino: «Molti definivano l'isola la Cenerentola del golfo di Napoli. Un po' mi irritava, ma vedere oggi la centralità che ha ripaga di tutto, e ci ricorda che non ha mai smesso di essere protagonista, dai Micenei ai Borbone fino ad oggi». Le strade sono in festa, ogni porta dell'ex Cenerentola è addobbata da limoni, tessuti decorativi e luci: «L'isola è stata vestita da regina dai suoi abitanti. La grande gioia è cogliere l'emozione negli occhi della gente di qui, che si è presa cura dei suoi spazi per ben figurare agli occhi di chi verrà a trovarci» dice il primo cittadino, sfoggiando una cravatta col logo dell'anno da capitale confezionata appositamente da Marinella. Mentre parla alla stampa, Ambrosino riceve il sindaco di Pesaro Matteo Ricci che ha appena vinto il titolo di capitale per il 2024; lo abbraccia festante, sono già amici: «La cultura unisce. Si è creato un clima fantastico, prima attorno alla candidatura e ora mentre viviamo l'annata. Somiglia al giorno del giovedì santo, che è la nostra tradizione più importante. Nel 2022 vivremo un giovedì santo continuo, praticamente». 

I procidani si confondono con le migliaia di turisti venuti a salutare la giornata inaugurale. Sono tanti già a Napoli, alla partenza. Italiani, ma anche tanti stranieri. Simona Romano passerà con un'amica il pomeriggio sull'isola: «Ci siamo prenotate sul sito, è tutto gratis. All'inizio ci sono stati alcuni problemi, credo per le tante richieste. Ma ora siamo qua, contente di aver visto Renata Benvegnù suonare volando» dice, in riferimento alla prima esibizione del giorno di apertura. Dall'inizio alla fine, sono tanti ad affacciarsi sulla Corricella illuminata dal videomapping: «Questa baia è già stupenda, stasera sembra di vivere in un sogno» è il commento di Diego Di Palma, venuto da Somma Vesuviana, mentre osserva le animazioni di miti e creature del mare sulle case colorate del porticciolo, al tramonto. «Cultura è anche divertimento, meraviglia, restare a bocca aperta» suggerisce Carla Di Donato, di Perugia. 

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Cultura è la parola d'ordine, e uno dei centri culturali procidani è la libreria Nutrimenti: «Un giorno speciale, siamo felici e frastornati dalla gente che ci è venuta a festeggiare» dice Natalia Ambrosino, la titolare: «Abbiamo molta voglia di raccontare al mondo la nostra storia, ne abbiamo tanta».

La libreria è anche casa editrice: «Per il 2022 sono usciti due titoli nuovi, Procida ispira di Elisabetta Montaldo e Procida sacra di Salvatore Di Liello, e pensiamo che ne pubblicheremo altri. Siamo certi che quest'anno aumenteranno i lettori». 

 

Dai libri alle tradizioni, a rappresentare un altro momento tipico ci sono i volti sorridenti, giovani e tremanti delle Grazielle, le giovani che reinterpretano il mito creato da Alphonse de Lamartine. Tremano per l'emozione e anche per il freddo, su Terra Murata tira un vento ancora non primaverile e il loro abito tradizionale è scollato: «Io non mi sarei mai aspettata di rappresentare la mia isola in un anno del genere» dice Alessia Mazzella, 21 anni, eletta Graziella nel 2021 e ancora in carica fino a questa estate. «Sono fiera di ciò che stiamo facendo. Da quando siamo capitale ho capito bene il senso di appartenenza a un luogo». Le fa eco Fiorenza Ferrigno, che è stata Graziella nel 2020: «Sono senza parole, a vedere l'isola così. Si sta regalando alla gente come non immaginavo». Lena Costagliola di Polidoro è la tessitrice che pratica l'antica arte della posatura d'oro su seta e conserva il segreto di chi confezionava gli abiti tipici coi fili realizzati nel carcere di Terra Murata. Lei non sente troppa emozione: «Credo che Procida sia fantastica sempre. Certo, è un anno che portiamo nel cuore, ed è una soddisfazione che vorrei condividere con tutti quelli che amano l'isola, ma desidero che la nostra terra sia celebrata anche dopo». 

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