Siamo a Procida ed è notte. Una comitiva di turisti dopo aver passato una bella serata sull’isola decide di rientrare in albergo. Sono in 7 e una volta entrati in hotel prendono l’ascensore. L’impianto di sollevamento però si blocca e il caldo aumenta così come il panico tra i presenti.
Questa la ricostruzione del general manager dell'albergo: «Alle ore 23.50 la società addetta alla manutenzione dell’impianto ascensore, riceve una telefonata dal combinatore telefonico posto in cabina ascensore dell’hotel San Michele di Procida per una richiesta d’intervento per persone bloccate in cabina. Alle ore 23.53, il tecnico reperibile della società di manutenzione dell’impianto ascensore si collega immediatamente da remoto per cercare di sbloccare l’impianto e liberare le persone. Il collegamento da remoto non consente al tecnico di intervenire in quanto verifica attraverso la strumentazione in dotazione dalla società, che ci sono dei “contatti di sicurezza aperti” e non potendo recarsi sull’isola visto l’orario e la mancanza di aliscafi e traghetti, prontamente inizia telefonicamente a dare istruzioni al personale dell’hotel per una manovra di emergenza. Il personale dell’hotel, nonostante fosse stato istruito per la manovra, non è stato capace di seguire le istruzioni dettagliate del tecnico e questo ha fatto aumentare la tensione, il caldo in cabina e il panico. Nel frattempo i minuti passano e attraverso una videochiamata il tecnico, in stretto e continuo collegamento con le persone bloccate in cabina e il personale dell’hotel, cerca di effettuare manovre che però non portano ad un risultato».
A quel punto il personale dell’hotel cerca aiuto anche attraverso l’arma dei carabinieri, la protezione civile e i vigili del fuoco, che però fanno servizio sull’isola sino alle ore 20.