Procura di Napoli, sprint al Csm: «Arriva entro l’estate il nuovo capo dei pm»

Corsa alla guida dell’ufficio inquirente, si sblocca la pratica per il dopo Melillo

L'evento di Castel Capuano
L'evento di Castel Capuano
Leandro Del Gaudiodi Leandro Del Gaudio
Lunedì 15 Maggio 2023, 23:50 - Ultimo agg. 17 Maggio, 07:47
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Entro l’estate Napoli avrà il nome del nuovo procuratore. Dopo circa quindici mesi dall’elezione di Gianni Melillo alla guida della Dna, al Centro direzionale ci sarà un nuovo capo. Lo ha chiarito ieri mattina il vicepresidente del Csm Fabio Pinelli, nel corso dell’inaugurazione della sede napoletana della scuola della magistratura: «Il Csm sta lavorando da parte sua alacremente per dare a questo territorio il magistrato alla guida della Procura più grande d’Italia in tempi rapidi e comunque entro l’estate 2023», ha spiegato nel corso del suo intervento a Castel Capuano. Una sfida che punta a portare dinanzi ai consiglieri della quinta commissione i cinque nomi che hanno avanzato la propria richiesta di concorrere per Napoli, già alla fine della ex consiliatura. In sintesi, in campo ci sono il procuratore di Bologna Giuseppe Amato, quello di Catanzaro Nicola Gratteri, i procuratori Francesco Curcio e Aldo Policastro (rispettivamente a Potenza e a Benevento), e l’attuale vicario di Napoli, la procuratrice aggiunta di Napoli Rosa Volpe, che ha avuto il merito di guidare l’ufficio inquirente più grande d’Italia dal maggio del 2022. 

C’è una volontà evidente da parte di questo Csm di chiudere alcune pratiche ritenute particolarmente delicate. Napoli da tempo è in cima all’agenda dei consiglieri di Palazzo dei Marescialli, di fronte all’esigenza di dare continuità e impulso al lavoro fatto finora e alle attese di un territorio segnato da crimine organizzato e altre forme di illegalità. Restiamo al lavoro che attende consiglieri togati e membri laici. Chi sono i cinque nomi in valutazione? Stando a quanto emerso in questi mesi, il duello principale - nella rosa tra i cinque candidati - dovrebbe riguardare le posizioni di Amato e di Gratteri. Sono entrambi alla guida di una distrettuale, hanno condotto indagini antimafia (nel corso delle quali hanno aggredito capitali mafiosi), oltre a contrastare la corruzione che si annida in seno alla pubblica amministrazione. 

Da un punto di vista strettamente formale, Amato concorre anche alla guida della Procura generale di Roma, anche se Napoli - sembra di capire - resta un target di primo piano. Nelle prossime settimane, dovranno essere valutati curriculum, proposte organizzative, pubblicazioni e snodi biografici, per trovare la sintesi giusta per Napoli. Oltre cento pm da coordinare, qualche vuoto in organico, la Torre del Centro direzionale resta il terreno di confronto principale, per tutti e cinque i concorrenti. È in questo scenario che il Csm proverà a risolvere a stretto giro un’altra questione legata alla Procura napoletana. Come è noto, dai primi di giugno decade dal ruolo di procuratore aggiunto l’attuale vicario Rosa Volpe (che è anche candidata alla successione del procuratore Melillo). Trascorsi gli otto anni come aggiunto, il magistrato dovrebbe tornare formalmente a rivestire il ruolo di pm anziano, ovviamente in attesa di altre eventuali nomine. Inevitabile una domanda: cosa accadrà fino alla decisione sul nuovo capo? 

 

Chi guiderà l’ufficio napoletano nei successivi due mesi, nella speranza che la partita su Napoli si chiuda senza ulteriori slittamenti? Domande che hanno spinto di recente la procuratrice vicaria Volpe a porre un quesito al Csm.

Iniziativa presa su richiesta dei pm napoletani e a garanzia dell’intero ufficio, per avere linee guida nella definizione dei criteri da seguire per il prossimo vicario. Anche in questo caso, le professionalità in campo sono note e tutte di primissimo piano: tra i procuratori aggiunti napoletani, che potrebbero essere chiamati a svolgere il ruolo di vicario, ci sono i nomi di Raffaello Falcone, Sergio Ferrigno, Pierpaolo Filippelli, Alessandro Milita, Sergio Amato, in uno scenario che dovrà essere definito nel prossimo plenum convocato dal Csm. 

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Ma al centro dell’agenda di Palazzo dei Marescialli ci sono anche altre pratiche aperte. Tra queste spicca il caso Nola, dove si profila un duello tra la pm napoletana Cristina Ribera e l’attuale sostituto procuratore nazionale antimafia Marco Del Gaudio: un confronto che dovrà essere risolto in modo spedito, anche per chiudere una parentesi aperta a settembre del 2021 proprio dal Csm, con la decisione di trasferire l’allora procuratrice nolana in Procura generale a Potenza. Sempre rimanendo nel distretto di Corte di appello, negli ultimi giorni si è chiusa anche la partita per la conduzione dell’ufficio inquirente di Santa Maria Capua Vetere: è stato nominato lo scorso quattro maggio capo della Procura il magistrato Pierpaolo Bruni, che trova al suo fianco gli aggiunti D’Amato e Renzulli.

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