Prof accoltellata, il padre di Rosario ai carabinieri: «Voglio incontrarla»

Prof accoltellata, il padre di Rosario ai carabinieri: «Voglio incontrarla»
Sabato 3 Febbraio 2018, 13:31 - Ultimo agg. 4 Febbraio, 10:35
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Si dovrebbe tenere lunedì l'udienza di convalida del fermo del 17enne di Acerra che giovedì ha accoltellato nella sua classe, la quarta dell'istituto superiore Bachelet-Majorana di Santa Maria a Vico, la professoressa Franca Di Blasio, 54 anni, provocandole una profonda ferita alla guancia sinistra. La docente dovrebbe essere dimessa in mattinata; non sono infatti emerse complicazioni dalla visita specialistica maxillo-facciale effettuata ieri.

Intanto il papà del 17enne aggressore, tuttora recluso nel centro di prima accoglienza minorile dei Colli Aminei a Napoli, ha manifestato ai carabinieri l'intenzione di chiedere scusa alla docente, magari incontrandola. L'uomo, che vende auto usate, è apparso, a quanto riferito, molto rattristato. Il 17enne, invece, non ha mai dato concreti segni di ravvedimento, almeno fino ad ora; giovedì sera, l'unica volta in cui è stato sentito dal pm della Procura dei Minori Ugo Miraglia, e dal capitano dell'Arma Stefano Scollato, solo verso la fine del lungo interrogatorio ha chiesto scusa, dopo aver compreso l'enormità di quanto fatto.

La scuola oggi è chiusa. Nei prossimi giorni è attesa la visita del direttore dell'ufficio scolastico regionale Luisa Franzese, con la quale la preside, Pina Sgambato, concorderà anche come procedere dal punto di vista disciplinare nei confronti del 17enne. Ieri in assemblea, gli studenti hanno chiesto una punizione esemplare per il loro compagno, colpiti soprattutto dal fatto che il giovane sia entrato armato in classe. Ricostruita la dinamica. Quando ha aggredito la professoressa, rea di avergli messo una nota in seguito al rifiuto del ragazzo di farsi interrogare, in classe c'era l'insegnante di sostegno, che è intervenuta dopo il ferimento riferendo quanto visto ai carabinieri. «Allontanati, altrimenti accoltello anche te» le avrebbe detto il 17enne in preda al raptus. Anche Di Blasio ha confermato che il ragazzo, che non aveva mai dato segni di instabilità né di violenza, da qualche giorno era preoccupato per la salute della nonna, alla quale era molto legato.

Anche nei giorni precedenti l'aggressione, la professoressa aveva provato a interrogarlo, ma inutilmente; così è successo anche giovedì, ma quel giorno il 17enne aveva con sé un coltello, «trovato - ha detto - fuori dalla scuola». Difficile dire se avesse meditato una vendetta nei confronti della professoressa che a suo dire non capiva la sua situazione di difficoltà legata alle condizioni della nonna; il pm, almeno per ora, ha scelto di non approfondire la questione della eventuale premeditazione, un modo per lasciare fuori da questa storia anche i compagni di classe dell'adolescente, già provati dall'accaduto.

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