Coronavirus a Napoli, la protesta Cgil: «Pochi dispositivi di protezione per i sanitari»

Coronavirus a Napoli, la protesta Cgil: «Pochi dispositivi di protezione per i sanitari»
di Melina Chiapparino
Martedì 10 Marzo 2020, 21:58 - Ultimo agg. 11 Marzo, 07:25
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Striscioni e proteste per «la carenza dei dispositivi di protezione individuale agli operatori sanitari». A sollevare il problema del numero insufficiente del materiale a disposizione di medici, infermieri e operatori sanitari che rischiano più di altri il contagio da Coronavirus, è il comparto sindacale della Cgil dell’Asl Napoli 1 Centro.

Da ieri notte fino ad oggi, il malumore della protesta si è “materializzato” sugli striscioni affissi all’esterno di alcuni presidi che rivendicavano la dotazione dei dispositivi e sui quali c’era anche scritto «vogliamo lavorare in sicurezza per noi e gli utenti».
«In questo momento è da considerare una massima priorità garantire la sicurezza degli operatori che sono in prima linea e che stanno contribuendo a contenere e gestire questa emergenza- ha dichiarato Rosario Cerullo, responsabile Cgil Campania – chiediamo alla direzione dell’Asl di attivare tutte le procedure di urgenza per assicurare i dispositivi ai sanitari che, in questo momento ci sta difendendo e assistendo».

Nella nota sindacale si tratta anche il tema della «mancanza di percorsi assistenziali attuabili che, in un momento di conclamata emergenza nazionale epidemiologica da Covid-19, mette a repentaglio la salute di tutti i lavoratori e dell’utenza». «La sicurezza non è materia di mediazione» dicono i sindacalisti che chiedono «subito il rispetto dell’articolo 32 della Costituzione». La direzione dell’Asl Napoli 1, ha fatto sapere che è in attesa dei dispositivi di protezione individuale da parte della Protezione Civile Nazionale. 
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