Provini hard a modelli minorenni nel Napoletano, in aula il pianto della vittima

Provini hard a modelli minorenni nel Napoletano, in aula il pianto della vittima
di Dario Sautto
Domenica 25 Ottobre 2020, 11:25
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«Mi disse che avevo superato la selezione e cominciò a chiedere foto e video di me nudo. Gli inviai tutto perché sognavo di entrare nel mondo della moda». Marco (nome di fantasia) è un giovane studente dell'area stabiese. Adesso è maggiorenne, ma poco prima di compiere 17 anni prese contatti con Luigi Arsenio, in arte «Luis Arsenio», 36enne di Torre Annunziata residente a Trecase, titolare della «Zero Models Agency», un'agenzia (oggi chiusa) che selezionava modelli per eventi e sfilate di moda. Dopo aver risposto ad un annuncio online, Marco avviò conversazioni via chat con l'agente dei modelli, molto conosciuto a Capri e già «pizzicato» dal programma tv Le Iene per i suoi casting a dir poco discutibili.

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Arsenio è a processo con l'accusa di detenzione di materiale pedopornografico dinanzi al tribunale di Torre Annunziata, assistito dagli avvocati Lafranco e Vitiello.

All'ultima udienza non ha presenziato, presentando un certificato medico che non è servito ad ottenere il rinvio, nonostante i suoi legali sostenessero che il 36enne fosse in isolamento per sospetto Covid. «Non è specificato nella prescrizione medica» ha detto il giudice Silvia Paladino, che ha deciso di ascoltare Marco, che aveva trovato la forza di denunciare la insolite richieste hard da parte dell'agente dei modelli.

IL CASTING
Il suo racconto è stato interrotto più volte dalle lacrime e dalla vergogna: «È difficile spiegare in un'aula cosa mi è successo» ha detto il ragazzo. Assistito dall'avvocato Alfonso Piscino, Marco si è costituito parte civile al processo e ha risposto a tutte le domande poste dalla pm Alessandra Riccio, ricostruendo tutte le fasi del casting. «Prima mi chiese di inviargli via chat su WhatsApp una foto con asciugamano dopo la doccia, poi un filmato di spalle mentre camminavo nudo e ancora immagini di nudo integrale. Infine una scena video di autoerotismo. A quel punto ho capito che qualcosa non andava». Un dettaglio, non da poco, non era sfuggito a Marco: «Ero minorenne e lui lo sapeva bene perché mi ero presentato ai provini accompagnato dai miei genitori. Nonostante ciò, continuava a chiedermi foto e video». Marco ha anche spiegato di aver incontrato in diverse occasioni Arsenio e, dopo l'ultimo approccio, aveva deciso di recarsi direttamente dalla polizia a denunciare. Lì fu raggiunto dai genitori, perché ancora minorenne.


Dopo la denuncia alla polizia postale, gli investigatori avevano sequestrato due computer ed un cellulare in possesso di Luis Arsenio, trovando una trentina di fotografie e ben 25 video di giovani non identificati e dall'età ritenuta «dubbia». Proprio sui video si è concentrata l'attenzione degli investigatori, che hanno riscontrato i vari «step» raccontati da alcuni aspiranti modelli anche alle Iene: prima un filmato di nudo con asciugamano, poi un nudo integrale, infine una scena hard. Il sequestro dei supporti elettronici era avvenuto subito dopo il servizio tv e sul telefonino tutti i contenuti erano stati rimossi e non è stato possibile stabilire se fossero stati scaricati, visionati oppure addirittura diffusi. Invece, proprio alle Iene Arsenio aveva mostrato come sul cellulare «ho ricevuto 2500 video in meno di un anno». Alla prossima udienza, fissata tra un mese, toccherà ad Arsenio difendersi dalle accuse, da lui sempre respinte.
 

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