Quarta dose vaccino Covid, è allarme in Campania: solo l'8,2% ha già fatto il richiamo

Quarta dose vaccino Covid, è allarme in Campania: solo l'8,2% ha già fatto il richiamo
di Ettore Mautone
Domenica 3 Luglio 2022, 08:00 - Ultimo agg. 4 Luglio, 12:56
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In una fase di ripresa della pandemia torna più forte l'attenzione sulla necessità di proteggere gli anziani, tutelare gli ultra ottantenni, mettere al riparo i fragili per patologia 60-79 enni, compresi gli immunodepressi (oncologici, trapiantati ecc. indipendentemente dall'età) e gli ospiti delle Rsa. Sono queste infatti le principali categorie di pazienti che finiscono in ospedale oggi e che insieme ai non vaccinati rischiano di più in termini clinici. Non a caso proprio fragili, anziani e immunodepressi sono destinatari in Italia, sin dallo scorso 14 aprile, della quarta dose di vaccino.

Il tasso di copertura della quarta dose tuttavia è molto basso in Campania: attualmente il livello di adesione per gli over 80, fragili dai 60 anni in su e ospiti delle Rsa in Campania è appena all'8,2 per cento della popolazione vaccinabile, contro il 19,1 della media italiana e il 40% del Piemonte (la regione che ha registrato l'adesione più alta). Peggio della Campania hanno fatto invece solo Umbria (7,9), Sardegna (6,9), Sicilia (6,9), Basilicata (6,5) e Calabria (5,5). Più alta la percentuale degli immunodepressi vaccinati con la quarta dose, il 40,5%, ossia mezzo punto sopra la media nazionale ma la platea in questo caso è di poche migliaia di persone. Nel dettaglio su circa 300mila anziani over 80, di cui l'80 per cento vaccinati con seconde e terze dosi, solo la provincia di Caserta ha una percentuale più alta di immunizzati con la dose booster con 33.705 dosi somministrate in totale mentre ad Avellino si scende a 3.455 a Benevento 1.670, a Napoli centro a 6.056, a Napoli 2 (nord) sono 1.773 e Napoli 3 (sud) 6.468. Infine Salerno galleggia con 12.087 con le aree interne del Cilento in cui l'adesione è bassissima.

Se si considera che solo a Napoli ci sono 45mila ultra 80 enni vaccinati con le tre dosi (70 per cento della platea dei residenti che ammonta a 61 mila individui) si comprende come la messa in sicurezza degli anziani è lontana da percentuali accettabili e solo nelle Rsa si è raggiunto il 30 per cento di copertura media. 

«La quarta dose di vaccino rinvigorisce la sorveglianza in chi per senescenza del sistema immunitario, assunzione di farmaci o patologie che deprimono il sistema di difesa dai virus non ha risposto adeguatamente alle prime tre dosi - spiega Franco Bonaguro virologo emerito dell'istituto Pascale di Napoli e presidente per l'Italia del Gobal virus network - sappiamo che dopo 5 o 6 mesi dall'ultima dose tutti hanno un calo drastico di anticorpi circolanti. In fragili e anziani e ancor più negli immunodepressi che forse non hanno mai risposto bene, il calo è ancora più sensibile. Queste persone sono massimamente esposte alle conseguenze di un contagio». Il combinato disposto di un lungo periodo di tempo trascorso dall'ultima dose praticata e la circolazione di nuove varianti che in certa misura aggirano l'immunità conferita dal vaccino e dalle guarigioni richiedono necessariamente una quarta dose di vaccino a copertura dell'attuale rischio. L'altissima contagiosità espone questi pazienti a una probabilità molto alta di contrarre il virus e di finire in ospedale. 

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Quanto alla quarta dose o secondo booster può essere somministrata purché sia trascorso un intervallo minimo di almeno 4 mesi dalla terza dose alle persone di età superiore agli 80 anni, agli ospiti dei presidi residenziali per anziani e alle persone con elevata fragilità motivata da patologie concomitanti e preesistenti di età superiore ai 60 anni. Possono essere richieste ai centri vaccinali dei distretti Asl, alle farmacie e al medico di famiglia. Presso gli ospedali provinciali di rilievo nazionale (Cotugno, Cardarelli, Policlinici, Santobono a Napoli e Moscati ad Avellino, Ruggi a Salerno, San Sebastiano a Caserta e San Pio a Benevento) le quarte dosi si fanno negli ambulatori oppure in reparto per i ricoverati. In questi ospedali con il Cotugno come Hub, da un paio di settimane si può accedere, in alternativa alla quarta dose, ai nuovi monoclonali che sono efficaci contro le varianti e che danno una protezione passiva per 6 o 9 mesi. Una novità nell'arsenale dei trattamenti anti Covid pensata per prevenire l'infezione. 

E in una fase di ripresa così impressionante e inaspettata della curva dei contagi da Covid 19 la Regione Campania corre ai ripari: il direttore del dipartimento Salute dell'assessorato alla Sanità Antonio Postiglione ha disposto di potenziare l'attuale disponibilità di posti letto ospedalieri da dedicare ai pazienti Covid con particolare riferimento alle degenze ordinarie multispecialistiche che attualmente impegnano e saturano le disponibilità sia del Cardarelli (padiglione M) sia del Cotugno, principali Covid center a Napoli. Analogamente nelle altre province «si rende necessario - scrive Postiglione - che i direttori generali procedano con immediatezza alla riattivazione dei posti letto dedicati a pazienti Covid necessari a fronteggiare l'attuale domanda di ricovero». 

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