Napoli, il questore ai commercianti: «Dobbiamo fare muro contro i clan»

Napoli, il questore ai commercianti: «Dobbiamo fare muro contro i clan»
Lunedì 4 Marzo 2019, 17:06 - Ultimo agg. 5 Marzo, 06:24
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«Siamo qui con i vertici dei carabinieri per guardare negli occhi i commercianti, stabilire un feeling, un'empatia, se tutti insieme facciamo muro le cose possono migliorare». Lo ha detto il questore di Napoli, Antonio De Iesu, che oggi ha incontrato i vertici di Confcommercio di Napoli e della Campania per stringere un patto contro la criminalità organizzata e le estorsioni. «Affidatevi a noi - ha aggiunto De Iesu rivolto ai commercianti - abbiamo dimostrato, non solo con l'arresto di Marco Di Lauro, la capacità di intervenire e fare cose efficaci. Ma senza la collaborazione degli imprenditori che scelgono di fare la cosa giusta sapendo che c'è un rapporto di fiducia e che la polizia è capace di agire, non andiamo da nessuna parte, staremo sempre qui a parlare delle estorsioni, di bombe, proiettili».

«Abbiamo condiviso con la Confcommercio - ha detto De Iesu - la necessità di stringere una maggiore alleanza per fare qualcosa di concreto, altrimenti stiamo sempre a dire che servono più uomini. Noi dobbiamo lavorare con gli uomini che abbiamo e facciamo una grande attività di coordinamento con i carabinieri per il controllo del territorio, ma non possiamo ridurre la questione solo al numero». De Iesu ha sottolineato che se ai numerosi episodi di violenze e stese nel centro di Napoli «non corrispondono delle denunce allora dobbiamo accettare che c'è gente che si diverte a mettere bombe e sparare proiettili. Fare marce e fiaccolate in cui 10.000 persone si indignano, l'indignazione la devi trasformare in atto concreto altrimenti è solo passerella».

Sulla paura della denuncia, De Iesu ha aggiunto: «È un discorso comprensibile, però credo che il salto di qualità è che tutti decidano di fare muro di fronte agli estorsori. Io non sono qui per fare passerelle. Siamo qui per una riunione operativa per un germoglio di fiducia, per avere anche un rapporto su un consiglio perché il commerciante non è solo contro la camorra. Questo significa fare fronte comune sapendo che la polizia assisterà e coccolerà chi si affida a noi». A proposito delle intimidazioni criminali a locali simbolo dei Decumani come Sorbillo e Di Matteo, De Iesu ha commentato: «Sono fatti gravi ma non riguardano solo loro. Se l'hanno fatto a loro significa che c'è un background di capillare capacità estorsiva nei confronti dei commercianti e noi siamo qui per dire che possiamo dare risposte». 

«L'arresto di Marco Di Lauro è un risultato importante che dà fiducia a Napoli. L'incontro di oggi serve a stringere un patto di fiducia con la città di Napoli, gli imprenditori con tante persone che, inutile negarlo, sono sottoposti a estorsioni, dando loro un punto di riferimento». Lo ha detto Ubaldo Del Monaco, comandante provinciale dei Carabinieri a marine di un incontro con i vertici partenopei di Confcommercio. «Noi siamo sul territorio - ha detto Del Monaco - e siamo qui per dire: ci siamo, affidatevi a noi. È vero non è facile denunciare ma rivolgersi ai Carabinieri o alla Polizia di Stato significa avere un consiglio ma anche la strada migliore per evitare di esporsi e fare una attività veramente concreta». Del Monaco ha fatto il punto sulle fenomenologia criminale attuale a Napoli: «La camorra c'è a Napoli - ha detto - ci sono clan ben strutturati e forti. Parlo anche del clan Di Lauro a cui con la cattura di Marco abbiamo inferto un duro colpo. Ma questo non significa che le organizzazioni di camorra, quelle che sono giustamente ritenute delle imprese criminali a tutti gli effetti e amministrano patrimoni sia stata debellata. Denunciate. Basta a volte riferire un dettaglio, una semplice voce, oppure usare la videosorveglianza visto che alcuni commercianti sono restii anche per una questione di privacy. Ma quando tutti gli attori istituzionali, non solo le forze dell'ordine, sono uniti, per questa città si potranno fare cose più concrete». 

«Nonostante le promesse di invio di maggiori forze dell'ordine da parte dei ministri degli Interni degli ultimi governi noi commercianti non abbiamo la sensazione che sia migliorato qualcosa. Per questo chiedo di passare dalle parole ai fatti». Lo ha detto Giacomo Errico, commissario della Confcommercio Campania, a margine di un incontro con il questore di Napoli De Iesu e il comandante dei Carabinieri di Napoli Del Monaco. «La sicurezza o la percezione di sicurezza - ha aggiunto - sono importanti, perché da quello discende il comportamento dei cittadini. Per questo è vitale che chi si deve occupare di sicurezza lo faccia materialmente e non per slogan. Discuteremo con le forze dell'ordine anche della situazione di allarme al centro storico di Napoli. Io ho avuto contezza che c'è molta attenzione da parte della Questura e dei carabinieri, ma c'è bisogno di più uomini per garantire sicurezza, si dovrebbe passare dalle parole ai fatti, anche sulla videosorveglianza. Siamo pronti a chiedere alla Regione Campania e al governatore De Luca di finanziarla». Errico ha annunciato che la Confcommercio aprirà presto uno sportello di consulenza per assistere i commercianti che si trovano in difficoltà per la pressione della criminalità.
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