Racket nel mercatino di Pianura: 10 euro per ogni bancarella, arrestati i due esattori del clan

Racket nel mercatino di Pianura: 10 euro per ogni bancarella, arrestati i due esattori del clan
di Luigi Sabino
Sabato 30 Luglio 2022, 15:30
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Arrestati in flagranza dai carabinieri mentre chiedevano il pizzo nel mercato rionale di Pianura. A finire in manette due trentanovenni, Angelo Giovenco di Pianura e Ciro D’Amico, residente nel vicino quartiere di Fuorigrotta, entrambi già noti alle forze dell’ordine e sospettati di essere vicini agli ambienti criminali della cosca Carillo-Perfetto. Un blitz, quello eseguito dai militari del nucleo investigativo di Napoli basato esclusivamente sulle attività di appostamento e controllo del territorio. I carabinieri, infatti, hanno monitorato quanto accadeva all’interno dell’area mercatale di via Jose Maria Escriva, zona, da sempre, nella morsa delle organizzazioni criminali pianuresi per la presenza di numerose attività commerciali da sottoporre ad estorsione. Un servizio che ha dato i suoi frutti quando, tra i numerosi clienti che si aggiravano tra le bancarelle, i carabinieri hanno notato i due pregiudicati. 

Non solo. I due, senza rendersi conto di essere osservati dagli investigatori, hanno iniziato la raccolta del denaro dagli ambulanti. Ognuna delle vittime, come poi scoperto dai militari, pagava agli esattori la somma di 10 euro.

Alla fine, saranno 19 i commercianti costretti a versare soldi nelle mani di Giovenco e D’Amico. Per i due, però, le cose non sono andate come previsto perché, non appena hanno lasciato l’area del mercatino si sono ritrovati circondati dai carabinieri che, senza dargli il tempo di accennare alcuna reazione, li hanno bloccati e ammanettati. Portati negli uffici della caserma Pastrengo per le formalità di rito, ai due è stato contestato il reato di estorsione anche se, al momento, non sono emersi elementi per l’aggravante del metodo mafioso. Ad ogni, alcune delle vittime, interrogate dagli uomini dell’Arma, hanno riferito che le richieste estorsive andavano avanti da circa un mese e che sono proseguite, con cadenza settimanale, nonostante gli ultimi arresti.

 

A metà luglio, infatti, due diverse operazioni coordinate dalla Procura Antimafia di Napoli hanno portato all’arresto di decine di affiliati ai sodalizi Carillo-Perfetto ed Esposito-Marsicano-Calone, protagonisti di una cruenta faida per il controllo delle attività illecite. Al blitz, tuttavia, è scampato Antonio Carillo, considerato reggente dell’omonimo sodalizio. La latitanza, ad ogni modo, non avrebbe compromesso il suo ruolo apicale e, soprattutto, non gli impedirebbe, secondo le fonti investigative, di coordinare le attività degli affiliati ancora liberi. La risposta dello Stato all’omicidio di Andrea Covelli, culmine dello scontro tra clan, sebbene sia stata una mazzata per le cosche pianuresi, non ha azzerato le organizzazioni in lotta che possono contare ancora su diversi sodali. Gli arresti di Giovenco e D’Amico, qualora dovesse essere confermata la loro vicinanza ai Carillo-Perfetto, sarebbe, quindi, la dimostrazione concreta che la lotta alla camorra di Pianura è ancora lontana dall’essere vinta. 

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