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Vomero e Arenella, una marcia contro racket e usura: «Partecipiamo tutti»

di Giuseppe Crimaldi
Articolo riservato agli abbonati
Lunedì 29 Agosto 2022, 00:00 - Ultimo agg. : 11:50
5 Minuti di Lettura

Il nemico numero uno resta la criminalità, ma il suo alleato più formidabile è l’indifferenza. In troppi, al Vomero e all’Arenella, girano la testa dall’altra parte fingendo di ignorare che la zona collinare si sta trasformando in terreno di conquista per piccoli e grandi delinquenti: dallo spaccio al racket, dall’usura alle rapine, per finire alle risse e alla cattiva movida. 

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«È per questo che lancio un appello a tutti i residenti - dichiara Gennaro Capodanno, presidente del “Comitato valori collinari” - e a quella società civile che sempre più sembra assente sui temi della legalità e della sicurezza. E per questo serve uno scatto in avanti: perché no, anche attraverso una marcia alla quale saranno invitati a partecipare tutti: istituzioni, commercianti, rappresentanti di categorie, sindacati ma soprattutto i vomeresi».

L’idea di una marcia è ovviamente lo spunto simbolico per rispondere all’ondata di violenza che sta colpendo Vomero e Arenella, territorio di poco più di sette chilometri quadrati nel quale vivono 119.592 persone. I risultati di alcune operazioni recenti delle forze dell’ordine indicano come qui lo spaccio di stupefacenti si stia incrementando, e che - in rapporto con altre aree cittadine - il numero delle denunce per estorsioni e usura resta tra i più bassi. Solo qualche giorno fa, poi, un nuovo assalto armato contro una pizzeria. «Quello che preoccupa di più - insiste Capodanno, che negli anni ‘80 è stato anche presidente della Municipalità - è l’assuefazione della maggioranza dei residenti. Quarant’anni fa, durante uno dei tanti attacchi della camorra che imponeva il “pizzo” ai commercianti, gli stessi promossero un gesto forte, organizzando una serrata. Oggi, invece, anche di fronte alla ripresa dell’usura, l’indifferenza sembra generalizzata. Bisogna recuparera una strategia istituzionale per riaffermare la legalità. E a settembre inviteremo cittadini, istituzioni e associazioni a scendere in strada per riaffermare la legalità».

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«Tutti si lamentano sostenendo che il Vomero sia diventato una “lavanderia” della camorra - insiste Capodanno - ma poi nessuno propone soluzioni. Sarebbe invece il caso di istituire un database nel quale far confluire tutte le informazioni relative alla piaga del racket e del riciclaggio, perché i due fenomeni spesso si tengono per mano e talvolta sono collegati anche con il caro-fitti». Capodanno fa sapere che ha intenzione di coinvolgere nell’iniziativa anche le associazioni antiracket e antiusura presenti sul territorio, a cominciare dalla FAI e da Sos Impresa. «Al Vomero-Arenella - dichiara Luigi Cuomo, presidente nazionale di quest’ultima sigla - come in molti altri quartieri della città il confine tra legalità e illegalità resta purtroppo molto sottile e sfumato. Per questo non mi sorprende che il numero delle denunce in materia di estorsione resti basso: evidentemente qui più che altrove qualcuno pensa che sia addirittura più conveniente pagare il “pizzo” che denunciarlo. Resta il fatto che su questo terreno c’è l’assoluta assenza dello Stato, che ha perso evidentemente il controllo del territorio».

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«Al Vomero siamo molto preoccupati di quello che sta succedendo. Segnali inquietanti e gravi. Prima ancora che immaginare una marcia, sarebbe opportuno chiedere che cosa stiano facendo le autorità per arginare quest’ondata di micro e macrocriminalità. Qui invece è come se la camorra fosse scomparsa, e nessuno pare vedere cose strane che si stanno verificando, anche durante lo svolgimento delle aste immobiliari, dove gli asset di vendita stanno improvvisamente e inquietantemente cambiando. Purtroppo c’è una borghesia benpensante che finge di non cogliere tutti questi segnali e volge la testa da un’altra parte...».
Sul grave episodio degli spari contro l’ingresso di una pizzeria di via Bernardo Cavallino interviene anche la presidente della Municipalità Vomero, Clementina Cozzolino: «Una vicenda inquietante che impone una riflessione sul tema sicurezza e soprattutto sulla necessità di non abbassare il livello di attenzione verso quelle organizzazioni criminali che provano a penetrare con i loro loschi affari sul tessuto produttivo ed economico del territorio con violenza, prepotenza, arroganza. Oggi più che mai dobbiamo vigilare e proteggere il territorio municipale ed evitare che possano ripetersi episodi simili. Voglio anche precisare che la commissione Legalità della Municipalità è stata rinnovata e che restiamo in prima linea contro ogni forma di illegalità».

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Anche l’ex procuratore della Repubblica di Napoli - vomerese “doc” - Giovandomenico Lepore non risparmia critiche a chi mette la testa sotto la sabbia di fronte ai segnali inquietanti che arrivano dalla zona collinare: «C’è troppa indifferenza - dice - e serve una mobilitazione delle coscienze, perché senza denunce le forze dell’ordine non possono operare. Le marce non mi hanno mai entusiasmato, ma sono pronto a partecipare a ogni manifestazione che si propongano di sollevare il recupero delle coscienze e della legalità».
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA
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