Ragazza morta per relazione a Caivano: «Avevano già ricevuto minacce di morte, Ciro vuole giustizia»

Ragazza morta per relazione a Caivano: «Avevano già ricevuto minacce di morte, Ciro vuole giustizia»
Lunedì 14 Settembre 2020, 12:12 - Ultimo agg. 15 Settembre, 17:46
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«Ho parlato con Ciro e mi ha descritto una situazione di grande negazione con i due ragazzi minacciati di morte ripetutamente. Quello che è successo l'altra notte era qualcosa che in qualche modo si aspettavano». Parola di Daniela Falanga, presidente dell'Arcigay di  Napoli, che ha fatto visita in ospedale a Ciro, il compagno trans di Maria Paola Gaglione, la 18enne uccisa dopo essere stata sbalzata dallo scooter al termine di un inseguimento e per la cui morte è accusato il fratello Michele. 

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«Giustizia per Maria Paola, chi ha sbagliato deve pagare» chiede Ciro, il compagno trans della diciottenne uccisa nella notte tra venerdì e sabato scorsi ad Acerra. Falanga che ha incontrato Ciro e sua madre nell'ospedale dove è ricoverato per le ferite riportate. «La mamma di Ciro in particolare - riferisce - ci tiene a far sapere che vuole assolutamente che il fratello di Maria Paola paghi per quello che ha fatto. Parliamo di due dinamiche che confluiscono. Qui c'è una donna che in qualche modo deve essere vinta dal volere degli altri e assoggettata al patriarcato; e c'è poi questa cultura per cui si debba negare la propria identità di genere a un ragazzo, la transfobia». Arcigay sarà al fianco di Ciro con la propria squadra di psicologi e legali.

«Aiuteremo Ciro - spiega - gli metteremo al fianco degli psicologi per affrontare il lutto. Ma vogliono che fratello paghi per quello che ha commesso. Vogliono che paghi. Avranno anche un supporto legale, saranno supportati da tutta la comunità Lgbt». «Ciro - aggiunge Daniela Falanga - è sconvolto per quello che sta ascoltando in queste ore. Legge cose non vere, non si sta presentando l'orrore per quello che è. Piange tanto, sta male per questa separazione che rivendica come la sua vita. Avevano in animo di andare a vivere insieme e Paola l'avrebbe accompagnato nel percorso di transizione che stava per cominciare. A Ciro, che è già un uomo, è stata tolta una parte della sua esistenza. So che Paola ha provato a convincere la famiglia ma è sempre stata trattata malissimo».
 

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