Ragazza violentata in Circum, soccorsa al Loreto Mare

Ragazza violentata in Circum, soccorsa al Loreto Mare
di Ettore Mautone
Mercoledì 6 Marzo 2019, 11:52 - Ultimo agg. 12:08
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E’ stata accolta, refertata, assistita e dimessa dall’ospedale Loreto Mare, dopo un primo ricovero a Villa Betania, la ragazza 24enne vittima ieri di un vile stupro da parte di tre ragazzi in un ascensore della stazione della Circum di San Giorgio a Cremano.

Accompagnata dai familiari e con un notevole spiegamento di polizia e forze dell’ordine a cui era già stata sporta denuncia, la giovane è giunta al Loreto nuovo vigile, cosciente e collaborativa sebbene in evidente stato di choc per la violenza subita. Una ragazza minuta e fragile che dopo il passaggio al triage del pronto soccorso è stata indirizzata nel percorso rosa attivo nel presidio della Asl Napoli 1.  

Tulle le procedure di visita, raccolta di campioni biologici, refertazione e conservazione dei campioni, compresi gli indumenti imbrattati della vittima, seguono in questi casi rigide procedure e precise linee guida di ginecologia forense atte a non alterare elementi che diventeranno elementi di prova a carico dei responsabili del grave reato. 




IL PERCORSO ROSA DEL LORETO

Il percorso rosa del Loreto Mare - avverte Andreina Anziano, la ginecologia che ha avuto in cura la ragazza - è un percorso di prima accoglienza che parte dal primo soccorso alle donne che subiscono violenza e che riportano danni alla loro salute evidenziabili oggettivamente attraverso una accurata osservazione medica e psicologica. Il percorso rosa è definito da una procedura integrata di interventi medici, ginecologici, psicologici mirati a dare risposte sanitarie nell'emergenza alla vittima di violenza. Rappresenta in questo modo la piena assunzione di responsabilità della struttura sanitaria di fronte alla violenza contro le donne che viene riconosciuta come tale ed i cui effetti sono diagnosticati e curati come tali. Il percorso rosa è rappresentato anche dalla costituzione di una rete ospedaliera di operatori e servizi (medici, chirurgici, ginecologici, pediatrici quando serve e psicologici e di altri specialisti del caso esterni all’ospedale cui la vittima può essere indirizzata per il prosieguo delle cure e dell’assistenza che comprende sia la rete dei centri antiviolenza sia la rete istituzionale dei servizi sociali, delle Forze dell’ordine e delle Procure”. Il percorso rosa conta su medici ed infermieri addestrati alla prima accoglienza ed alla individuazione dei segni di violenza. 




GLI ALTRI CASI IN CUI SI ATTIVA IL PERCORSO

La donna refertata per violenza sessuale, ma anche familiare o per stalking, previo suo consenso, viene così immessa  nel percorso rosa che prevede l'invio all'assistenza psicologica ed  a un'eventuale assistenza pediatrica nel caso vi siano minori che hanno assistito alla violenza e che presentino esiti di shock traumatico. Alla fine del percorso ospedaliero, lo sportello anti-violenza indirizza la donna in un percorso esterno che ha le seguenti tappe: le forze dell'ordine e la Procura per le esigenze di sicurezza e tutela della donna rispetto al violento, il centro anti-violenza del Comune di Napoli per la consulenza ed assistenza legale, la casa di accoglienza per le donne maltrattate sempre del Comune di Napoli) per esigenze immediate di collocazione protetta della donna e dei minori, ed in alternativa il Servizio Sociale con il Servizio di accoglienza residenziale per minori. In questo caso sono stati attivati i servizi socio-sanitari e psicologici territoriali per l'assistenza della giovane a  medio-lungo termine.
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