Tredicenne di origini brasiliane picchiata a sangue dalle baby bulle nel Napoletano

Tredicenne di origini brasiliane picchiata a sangue dalle baby bulle nel Napoletano
di Cristina Liguori
Sabato 25 Maggio 2019, 08:37 - Ultimo agg. 26 Maggio, 07:43
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«Quello che è accaduto a mia figlia non deve accadere mai più a nessuno. È tornata a casa sconvolta e piena di sangue». È determinata Jane, mamma di una 13enne vittima di un gruppetto di bulle. Quanto accaduto alla figlia l'ha scossa profondamente e ha deciso di denunciare. Di origini brasiliane, in Italia da 10 anni, la donna vive nel quartiere Casacelle di Giugliano dove la figlia è stata aggredita, picchiata e strattonata selvaggiamente da un gruppo di coetanee.
 


«Fa schifo quello che è successo a mia figlia. Tutti hanno guardato, hanno ripreso e fatto video. Perché non sono intervenuti? Questa è la società in cui viviamo? Io che ho tentato di proteggere sempre mia figlia»,  racconta Jane.
 
L'area attorno allo stadio è ben visibile dai parchi del quartiere Casacelle. «Uno pensa che queste cose accadano solo in tv. Quando invece accadono a noi è brutto. Spero che le altre mamme non passino quello che sto passando io». Jane ha anche provato a contattare la madre della ragazzina che ha aggredito la figlia insieme ad altre giovani ma, secondo quanto racconta, sarebbe stata trattata male e non avrebbe ricevuto le scuse: «La mamma della ragazza mi ha detto che poiché ero andata a denunciare allora ci saremmo viste in tribunale. Che tanto io poi ero straniera e non l'avrei spuntata. Ma cosa vuol dire? Perché sono straniera non avrei dovuto denunciare nulla?». Il motivo della brutale aggressione sarebbe da riportare ad un account Instagram. Le giovani avrebbero accusato violentemente la 13enne di averlo hackerato. Quando la ragazza ha negato di essere responsabile del furto del profilo è stata aggredita a schiaffi e pugni.

«Stavo solo parlando con la ragazza che mi accusava - racconta la vittima - e all'improvviso lei mi ha tirato calci e dato schiaffi. Le amiche sono corse a darle man forte e mi hanno tirato i capelli e steso a terra. Quando mi hanno lasciata mi sono resa conto che solo una mia amica aveva provato a difendermi. Nessun altro». Dopo l'aggressione la ragazzina è stata accompagnata a casa dalla madre: «Si è presentata alla porta con la maglietta sporca di sangue. Era sconvolta. Le hanno anche distrutto il cellulare e le hanno preso la scheda. Credo che anche l'altra ragazza sia rimasta sconvolta. Perché sono bambini, sono ragazzi». La giovane è stata accompagnata in ospedale dalla mamma. Al San Giuliano le sono stati dati 5 giorni di prognosi. Tanto spavento e qualche escoriazione ma poteva finire peggio. Nel video che gira su Facebook è infatti ben chiara la violenza con cui le bulle si accaniscono su di lei. In quattro o cinque la insultano e la picchiano violentemente. Jane ha anche deciso di denunciare il grave episodio ai carabinieri della compagnia di Giugliano ai quali ha consegnato il video che sta circolando sui social. La giovane, tra l'altro, dopo l'aggressione non è andata a scuola per due giorni anche per il timore di incontrare la bulla.
 

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