Napoli, arriva la Rage room: la stanza dove sfogare rabbia e stress

Tre persone nella Rage Room
Tre persone nella Rage Room
di Gennaro Morra
Venerdì 17 Gennaio 2020, 06:30 - Ultimo agg. 11:32
3 Minuti di Lettura

A partire da questo weekend i napoletani avranno un posto dove poter sfogare la rabbia repressa, abbassando il livello di stress. Infatti, sarà inaugurata domani, sabato 18 gennaio, in via Tiberio 70 (Fuorigrotta), la prima Rage room di Napoli e del sud Italia. Si tratta di una “stanza della rabbia” (traduzione dell’inglese di rage room), dove si entra armati di mazza da baseball, martello o altro oggetto contundente e si hanno a disposizione tra i 10 e i 15 minuti per distruggere tutto ciò che c’è dentro. Un modo sano e innocuo per scaricare la propria aggressività ed evitare che esploda incontrollata in situazioni più sconvenienti.

LEGGI ANCHE La nuova vita del Club 21

In questo modo non c’è pericolo di far male a se stessi, agli altri o rompere oggetti preziosi: «Nella Rage room si entra da soli o in compagnia di un’altra persona, dotati di tutte le protezioni possibili: dal casco agli occhiali e le scarpe antinfortunio – spiega Marco Stoppelli, giovane imprenditore che a Napoli e provincia ha già portato le escape room –. Dentro ci saranno vecchi televisori, lavatrici, altri elettrodomestici e oggetti di vario genere messi a disposizione da persone che devono disfarsene oppure recuperati nei mercatini dell’usato».
 
In altre parole, chi ne sente l’esigenza può affittare la stanza allestita per l’occasione e per un quarto d’ora sfasciare tutto quello che gli capita a tiro in assoluta sicurezza. E ci sarà anche la possibilità di avere come bersaglio una persona con cui si è particolarmente arrabbiati: «Abbiamo pensato di dare la possibilità agli utenti che prenotano di inviarci la foto dell’ex partner, della suocera o del proprio capo a lavoro e noi gli faremo trovare l’immagine di questa persona attaccata sugli oggetti da distruggere – spiega ancora il 32enne –. In questo modo ci sarà un’ulteriore soddisfazione nel colpire e spaccare le cose. Inoltre, ogni partecipante riceverà un video che documenta la propria esperienza nella room».
 
Quella di Napoli sarà la prima aperta in tutto l’Italia meridionale, mentre nel centro-nord già ce n’è qualcuna. Ma l’idea della rage room nasce in Giappone, dove è risaputo che le persone hanno uno spiccato autocontrollo, ma  evidentemente tutta la rabbia repressa va comunque canalizzata. Per questo, sembra che gli psicologi, non solo quelli giapponesi, siano favorevoli alle stanze della rabbia. Ma c’è anche chi manifesta qualche perplessità: «Sicuramente è un’idea interessante ed esprimere un sentimento di rabbia, in un ambiente sicuro e protetto, può generare un effetto catartico, quindi positivo, nella persona che sperimenta la rage room – sostiene Cecilia Montella, psicologa del Centro Sinapsi della Federico II –. Allo stesso tempo, però, esiste il pericolo che un comportamento tanto aggressivo e violento, attraverso un meccanismo di “bottom-up”, ovvero dal basso verso l’alto, generi nella mente ulteriore rabbia, autoalimentando quel sentimento». E non è l’unico aspetto su cui bisogna porre attenzione: «C’è anche da chiedersi se – afferma la dottoressa – una volta fuori dalla stanza, la persona riesca a tornare alla realtà, controllando di nuovo i suoi istinti e incanalandoli in comportamenti socialmente accettati».
 
Per prenotare una visita alla Rage room di Napoli si può andare sulla pagina Facebook su cui si trovano tutti i riferimenti.

© RIPRODUZIONE RISERVATA