Rapina con sparatoria in un ristorante a Napoli. Il bottino: 40mila euro tra Rolex e gioielli

Rapina con sparatoria in un ristorante a Napoli. Il bottino: 40mila euro tra Rolex e gioielli
di Giuseppe Crimaldi
Lunedì 7 Gennaio 2019, 23:00 - Ultimo agg. 8 Gennaio, 06:15
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Sono arrivati all’improvviso, poco prima delle otto di sera. In due, con il volto coperto da cappellini e scaldacollo, si sono diretti verso la cassa dove si trovava il titolare del ristorante «Antonio La Trippa». Momenti di terrore, la sera dell’Epifania, al Vomero alto: nel noto locale di via Pietravalle c’erano solo ancora pochi clienti e il personale quando i banditi - giunti a bordo di una moto - hanno messo a segno una rapina sapendo bene dove, quando e come colpire.

IL RAID
L’azione dura solo una manciata di secondi: quel che basta ai due malviventi di puntare dritto verso l’obiettivo, al quale l’uomo che impugna l’arma punta la canna della pistola ad una tempia. Poi l’ordine: «Dacci l’orologio e i bracciali».
Non puntavano, dunque, all’incasso della mattinata, i due; ed anzi dovevano essere bene al corrente di particolari importanti: e cioè che il proprietario del locale - un imprenditore incensurato - era solito indossare al polso un prezioso Rolex Daytona, oltre a due braccialetti e una catenina in oro massiccio. Oggetti stimati per un valore di oltre 40mila euro.
Il titolare non ha opposto resistenza. A quel punto i rapinatori hanno imboccato la porta d’uscita, e qui è accaduto un imprevisto: proprio in quel momento entrava nel locale un dipendente - un cameriere - che doveva di lì a poco prendere servizio ai tavoli. Temendo una sua reazione, e forse impressionati da qualcosa, il malvivente che impugnava ancora la pistola ha sparato un colpo in aria, seminando altro panico. Poi, dopo essere saliti in sella alla motocicletta, si sono dileguati in direzione del Frullone, facendo perdere ogni traccia.

 

LE INDAGINI
È così scattato l’allarme alle forze dell’ordine. Sul posto sono giunte le Volanti dell’Ufficio prevenzione generale e del vicino commissariato Arenella (che si trova solo a poche centinaia di metri dal ristorante, all’interno dell’ospedale Cardarelli), ma naturalmente a quel punto i rapinatori erano già lontani, chissà dove.
Indagini in corso. Gli investigatori hanno ascoltato la vittima e i pochi testimoni presenti al momento dell’irruzione nella sala del ristorante: tutti hanno confermato le modalità d’’esecuzione del raid e la circostanza che i due avevano il volto travisato.
Nella zona, tuttavia, sono in funzione numerose telecamere di videosorveglianza, sia stradale che private; e per questo la polizia ha deciso di acquisire tutti i filmati che vengono ora visionati anche dagli esperti della Scientifica: in uno di quei fotogrammi potrebbe esserci qualche particolare utile per arrivare al riconoscimento e alla identificazione dei malviventi.
Non si esclude, naturalmente, che i rapinatori conoscessero bene sia gli interni del ristorante, ma soprattutto che fossero informati dell’abitudine della vittima di andare a lavorare con il prezioso orologio. Nemmeno si eslcude l’ipotesi di un basista che abbia potuto dare il via libera alla rapina, segnalando la presenza nel locale del proprietario. Saranno gli sviluppi delle indagini a dare conferme a tutti questi sospetti. non ultimo, che i due banditi siano partiti da uno dei quartieri della periferia nord della città.
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