Rapinarolex da Napoli al Nord Italia, scacco alla gang dei trasfertisti

Rapinarolex da Napoli al Nord Italia, scacco alla gang dei trasfertisti
di Valentino Di Giacomo
Mercoledì 30 Giugno 2021, 10:30
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Si spostavano da Napoli verso Firenze, Torino, ma probabilmente persino a Parigi per rubare Rolex del valore di decine di migliaia di euro. Noleggiavano un furgone sul quale caricavano due scooter e poi, con i motorini, monitoravano gli spostamenti delle vittime prescelte e stabilivano come rapinarle aspettando il momento giusto. I soggetti della banda, un gruppo altamente specializzato nel furto di orologi, provenivano prevalentemente dai Quartieri Spagnoli e da Casoria. In sette sono stati arrestati in seguito ad un'ordinanza della procura di Firenze, in un'operazione congiunta tra i carabinieri toscani con la collaborazione dei militari del Comando provinciale dell'Arma partenopeo guidato dal Generale Canio Giuseppe La Gala. Dei sette membri della banda del Rolex indagati, quattro sono stati condotti in carcere o ai domiciliari, tre risultano al momento irreperibili perché, all'esito delle prime verifiche, si troverebbero già all'estero. Tutti dovranno rispondere del reato di rapina aggravata in concorso per i gravi indizi di colpevolezza emersi. Ma è il modus operandi del gruppo, che studiava tutto secondo un preciso piano d'azione, a delineare uno scenario molto comune tra i tanti trasfertisti che - come fosse un vero impiego - seminano il panico in tutta Italia e non solo soprattutto indirizzandosi verso le città d'arte piene di turisti.

Per fermare la banda sono state necessarie complesse indagini, che hanno coinvolto i carabinieri di più città.

Due furti sono avvenuti a Firenze, altri a Torino. Il valore dei colpi era di diverse decine di migliaia di euro. Solo un orologio rubato a Torino lo scorso aprile, e trovato in possesso a uno dei membri del gruppo di ritorno a Napoli poco dopo la rapina, in un controllo sull'autostrada A1, valeva diecimila euro. A quel punto sono partite le indagini e, anche grazie alle telecamere di sorveglianza, è stato possibile ricostruire tutte le loro mosse. Il modo di operare della banda era sempre lo stesso: gli indagati, infatti, pianificavano mirate trasferte giornaliere dal capoluogo campano verso città del Centro-Nord Italia, muovendosi a bordo di furgoni presi a noleggio, all'interno dei quali trasportavano anche due moto di grossa cilindrata, intestate a prestanome e utilizzate per pedinare le vittime e fuggire rapidamente dopo averle rapinate degli orologi in strada. Le riprese delle telecamere di videosorveglianza sono riuscite a isolare tutti i momenti salienti. I pedinamenti in moto delle vittime prescelte, i luoghi prestabiliti per caricare di nuovo le moto a bordo del furgone e poi ripartire per Napoli per rivendere la refurtiva.

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È l'ennesimo blitz ai danni di trasfertisti napoletani, solo 15 giorni fa fu smantellata un'altra banda che - secondo le accuse - riuscì persino a sottrarre gioielli e preziosi alla conduttrice del Tg5, Cesara Buonamici. Un vero e proprio sistema, un lavoro come tanti per decine di specialisti che da Napoli girano lo Stivale per commettere queste azioni. I militari dell'Arma ritengono che lo stesso gruppo arrestato ieri, invece, abbia agito persino a Parigi con lo stesso modus operandi. Ieri gli arresti per Salvatore Lezzi (classe 68) residente ai Quartieri Spagnoli, Rocco Tomaselli (classe 90 e pregiudicato) di Forcella, Giovanni Vaccaro (classe 91) di Poggioreale, Giovanni Capasso (classe 96) dei Quartieri Spagnoli. Non sono risultati invece reperibili Renato Musella (classe 72 e pregiudicato) di Casoria, Pasquale Bonifacio (classe 85 e pregiudicato) di Casoria e Vincenzo Del Gaizo (classe 78) dei Quartieri Spagnoli. 

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