Assalti e rapine, le bande armate terrorizzano la provincia di Napoli

Assalti e rapine, le bande armate terrorizzano la provincia di Napoli
di Marco Di Caterino
Sabato 1 Ottobre 2022, 09:00 - Ultimo agg. 12:20
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È allarme rapine nell'hinterland a nord di Napoli. Non si è ancora spenta la eco del raid di cinque malviventi in una tabaccheria di Afragola, che anche la troupe della Rai, che ieri girava un servizio sulla rapina all'arancia meccanica, ha dovuto fare i conti la criminalità, subendo il furto delle attrezzature di ripresa. I ladri hanno agito nel parcheggio antistante McDonalds, nel parco commerciale «Le porte di Napoli», la troupe si concedeva la pausa pranzo. In meno di un minuto i delinquenti hanno infranto il lunotto posteriore dell'auto per rubare telecamere, cavalletti, microfoni, un personal computer.

Il tutto è avvenuto nelle prime ore del pomeriggio, in una zona densamente frequentata, ma nessuno ha lanciato l'allarme.

Come è avvenuto nell'assalto alla tabaccheria di Afragola, durante il quale la vittima ha gridato aiuto senza che nessuno intervenisse e avvertisse polizia e carabinieri. Omertà? Sicuramente. Ma anche tanta paura. Perché in questa fascia di terra, non solo la camorra con i suoi clan ma anche la microcriminalità (una contraddizione in termini, vista la vasta portata del fenomeno) la fa da padrone, lasciando per strada feriti e qualche volta anche il morto.

E c'è una data, che segna il livello di ferocia delle bande di rapinatori. È quella del 9 ottobre del 2021. Quella sera tre malviventi armati di pistole e kalashnikov assaltarono il ristorante «Un Posto al Sole» di Casavatore, gremito di clienti e tanti bambini, alcuni dei quali si videro puntare le armi alla testa. Da allora, le bande agiscono alla stregua dei tre balordi (arrestati e condannati) che hanno fatto scuola con la rapina al ristorante. Come è avvenuto, sempre ad Afragola, con due balordi che hanno assaltato un negozio di telefonia, ma che sono stati letteralmente cacciati dal titolare a cui ha dato manforte la sua commessa. E anche questo episodio è finito in rete. 

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In questa parte di territorio a nord di Napoli, mediamente, secondo le stime delle forze dell'ordine e stando ai numeri delle denunce presentate, si verificano tra le sette e le tredici rapine al giorno. Zone rosse, dove il pericolo di subirne una è altissimo. Come in via Borsellino, l'ex strada provinciale che collega Casandrino con Arzano, dove le denunce presentate rivelano dalle quattro alle sette rapine al mese. Segue, manco a dirlo, l'asse mediano, soprattutto quando l'improvvisa apertura di un cantiere genera code chilometriche che favoriscono i rapinatori a bordo di scooter che agiscono a colpo sicuro visto che di telecamere di sorveglianza nemmeno a parlarne. Balordi che con vari passaggi tra le auto in fila, individuano le vittime da rapinare, minacciate con pistole e coltelli e costrette a consegnare orologi, computer e borse senza poter reagire.

Altra zona pericolosa è quella della movida tra Frattamaggiore, Afragola, Arzano e Caivano, dove le vittime sono soprattutto ragazzini che si incontrano nel fine settimana. I malviventi non agiscono per i soldi, ma hanno occhio per gli smartphone, in cima quelli di Apple e Samsung, i cui modelli più costosi sono piazzati presso i ricettatori tra i 500 e i 700 euro. 

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