Reddito di cittadinanza, la Corte dei Conti scopre le carte: ecco i nomi dei furbetti

Reddito di cittadinanza, la Corte dei Conti scopre le carte: ecco i nomi dei furbetti
di Leandro Del Gaudio
Sabato 14 Dicembre 2019, 08:00 - Ultimo agg. 19:02
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Hanno percepito il reddito di cittadinanza, ma erano al tempo stesso impegnati in un'altra attività lavorativa: quella di contrabbandieri, di trafficanti di tabacchi lavorati esteri o, in almeno un paio di casi, di dipendenti per altre aziende (ovviamente con contratto di lavoro in chiaro).

E per questo motivo sono ora stati raggiunti da inviti a dedurre da parte della Procura della corte dei conti della Campania. Si tratta del corrispettivo di una sorta di avviso di garanzia, al termine delle indagini condotte dal sostituto procuratore contabile Ferruccio Capalbo, che ha svolto un'indagine di «sistema» su una parte del mondo del reddito di cittadinanza. E non è un caso che prima di chiedere la restituzione dei redditi incassati finiti nel mirino delle indagini, la Procura contabile ha ricordato lo spirito della norma che istituisce su scala nazionale il reddito di cittadinanza: non è possibile svolgere attività illegali, non è possibile svolgere occupazioni in nero, ma bisogna dare dimostrazione di adesione ad un progetto di formazione che punta a costruire l'ingresso nel mondo del lavoro. Tutte le persone raggiunte dall'invito a dedurre potranno replicare alle accuse e dimostrare la correttezza della propria condotta.

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Ma cosa finisce sotto i riflettori del pm Capalbo? Un intero mondo di soggetti che hanno svolto per un breve periodo di tempo un lavoro, magari negli stessi giorni in cui percepivano il reddito di cittadinanza: c'è chi è stato assunto in un negozio di calzaturificio, c'è chi lavora a Salerno in una ditta di profumi, insomma piccoli lavori o cambio di status che dovevano essere segnalati al Fisco. Per loro c'è ora l'obbligo di restituire piccole somme, dai cento ai centocinquanta euro.

Poi c'è il mondo dei contrabbandieri, quelli a cui viene chiesta la restituzione di somme più ingenti. È il caso di Concetta Cimmino, trovata in possesso di una notevole quantità di sigarette di contrabbando, nello stesso periodo in cui percepiva il reddito: ore le attribuiscono un danno contabile di 9.182,81 euro. Stesso ragionamento per Gina Molitierno, Salvatore Pinto, Raffaele Bervicato, che devono rispondere di un danno complessivo di 3.720 euro; di Filomena Sepe, che deve rispondere di un danno complessivo di 4.566 euro; di Elisabetta De Metrio, che deve rispondere di un danno complessivo di 2.135 euro; di Veronica Mercedulo, che deve rispondere di un danno complessivo di 2.611, 83; di Ciro Orlando, che deve rispondere di un danno complessivo di 5.821,76 euro.

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Stando alla ricostruzione degli inquirenti, sarebbe stato tradito il patto che sta alla base della elargizione del reddito di cittadinanza. E non è l'unica inchiesta condotta su questo pianeta tanto complesso e variegato.

Possibile infatti immaginare che ci siano altre conclusioni di questo tipo a carico di altre persone, mentre ora si attendono le controdeduzioni da parte dei soggetti interessati.

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