Regi Lagni, la nuova vita
nel segno dell'ecogreen

Regi Lagni, la nuova vita nel segno dell'ecogreen
di Aldo Balestra
Martedì 26 Luglio 2022, 07:00 - Ultimo agg. 27 Luglio, 08:02
4 Minuti di Lettura

Quattro anni, di qui alla fine del 2026, per vincere una sfida: restituire a una nuova vita uno dei più grandi bacini idrografici della Regione Campania. Sono i Regi Lagni, opera di straordinaria ingegneria idraulica voluta dai regnanti spagnoli alla fine del 1500, che nei secoli successivi fino ai giorni nostri è stata abbandonata, aggredita, avvelenata, facendone un vero e proprio simbolo dell'incuria e della sopraffazione, spesso oggetto di inchieste della magistratura per inquinamento e speculazione edilizia.

Alla fine del prossimo mese di settembre lo studio Land dell'architetto paesaggista tedesco Andreas Kipar, colui che ha progettato la riqualificazione paesaggistica della Ruhr in Germania e che oggi richiama migliaia di turisti da tutto il mondo, l'Iba Emscher Park, consegnerà al Consorzio di Bonifica del Volturno, ente capofila individuato da Agenzia per la Coesione Territoriale e ministero per il Mezzogiorno, il documento preliminare di progettazione.

Da quel momento si procederà alla gara per la progettazione esecutiva, fine lavori prevista entro il 2026. 

«L'obiettivo - spiega Francesco Todisco, commissario del Consorzio di Bonifica del Volturno, l'ente regionale che ha competenza sulla manutenzione dei Regi Lagni - è la realizzazione del più grande parco fluviale d'Italia, fra i più estesi d'Europa: 57 km di corso d'acqua - dalla bassa Irpina e il Nolano attraversando Acerra e Caivano, la bassa provincia di Caserta e sfociando sulla costa domizia, tra il Casertano e l'area metropolitana di Napoli - e circa 700 ettari interessati. Previsti filari di alberi, piste ciclabili, la preservazione del paesaggio produttivo agricolo, un corridoio ecologico che fungerà da autostrada lenta con le sue varie diramazioni che collegano alle bellezze esistenti: le Regge di Carditello e Caserta, gli scavi archeologici, fino a restituire al mare acque finalmente regimentate e, soprattutto, pulite dopo aver attraversato mezza Campania». 

C'è voluto un anno per stimolare e concretizzare la progettualità di enti e comuni, che hanno ripreso a interloquire con il governo dopo l'abbandono dell'allora masterplan della Regione Campania nel 2009. Lo scopo è il risanamento del canale e soprattutto del complesso e compromesso reticolo idraulico: il canale principale finiva per raccogliere di tutto o... nulla più, proprio per la profonda aggressione dell'uomo. Lo strumento nuovo, aggregante e pienamente inserito nella visione strategica del Governo sulle cose da fare, è stato quello - fortemente spinto dal ministro Carfagna e dal governatore De Luca - del Contratto Istituzionale di Sviluppo (Cis), denominato Da Terra dei fuochi a Giardino d'Europa. I 63 comuni interessati hanno approvato schede di intervento nei rispettivi territori e sottoscritto il Contratto con il Governo, la Regione Campania e il Consorzio di Bonifica. Progetti ambientali per quasi 200 milioni di euro, con una scheda principale che prevede un investimento iniziale di 36 milioni di euro per coprire i costi di progettazione dell'intero intervento di riqualificazione idraulica e paesaggistica dei Regi Lagni e per la realizzazione dei primi due lotti. «L'intero intervento per la scheda principale - spiega Todisco - ammonta a circa 130 milioni di euro».

In percorsi così ambiziosi e articolati contano i tempi. Di qui la riunione indetta dal Consorzio, qualche giorno fa a Caserta, di tutti gli enti che saranno chiamati ad esprimere i pareri necessari per la realizzazione dell'opera. «Un tavolo amministrativo veloce - aggiunge Todisco - al fine di accelerare le procedure. Ed è di questi giorni l'anticipazione ai Comuni del 10% della spesa totale del Cis. Quindi possiamo dire che il Contratto è già in fase operativa». 

Video

Sulla partenza della gara si dovrebbe essere puntuali, considerando che il masterplan del 2009 dello studio Kipar aveva già approntato una visione di risanamento che può essere ripresa. Ed è stato proprio il Consorzio a puntare su quel masterplan e a proporlo a Governo e Regione Campania, che ne hanno fatto perno del Cis. Oltre al progetto principale del grande corridoio ecologico, parco fluviale, dei Regi Lagni sono state approvate e finanziate altre schede progettuali, molte delle quali in stretta correlazione con il corridoio ecologico: piste ciclabili e parchi di collegamento fra le comunità e il canale. I rendering restituiscono già la visione ecogreen e di sviluppo sostenibile. Perdere anche questa sfida estrema e lungimirante, allora, significherebbe consegnare definitivamente il territorio lungo i Regi Lagni a una condanna senza appello. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA