Regi Lagni inquinati,
lamelma verso il mare

Regi Lagni inquinati, lamelma verso il mare
di Cristina Liguori
Domenica 23 Giugno 2019, 08:44
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Quella cascata di acqua lì, all'interno dei Regi Lagni, non dovrebbe scorrere. Invece scorre e come se scorre. E non solo è copiosa, è anche maleodorante e di colore marrone. Per i carabinieri di Qualiano non ci sono dubbi: è acqua di fogna. Un particolare non di poco conto perché se si dimostrasse che nei canali, nei quali si dovrebbero raccogliere solo e soltanto le acque piovane, scorrono liquidi fognari staremmo dinanzi ad un disastro ambientale. E il motivo è semplice: i canali sfociano a mare. Precisamente sulla spiaggia di Licola tra Giugliano e Pozzuoli.

 
IL TANFO
A segnalare l'anomalia sono stati i residenti di via Ripuaria a Qualiano. Da qualche settimana, con l'esplosione di caldo, gli abitanti della zona hanno cominciato a sentire odori nauseabondi. Per giorni e giorni si sono chiesti cosa fosse e da dove provenisse, fin quando qualcuno non si è accorto della grossa quantità di acqua che scorreva proprio nei Regi Lagni. Un'anomalia di non poco conto. I canali infatti si ingrossano soltanto durante e dopo le piogge e veicolano le acque pluviali fino al litorale, sfociando in mare e senza nessun danno per l'ecosistema marino. Nei periodi di siccità dovrebbero essere perciò praticamente secchi. Così chi ha notato la cascata puzzolente e marrone non ha avuto dubbi e immediata è scattata la chiamata ai carabinieri.
Sul posto sono giunti i militari della stazione di Qualiano guidati dal capitano Pasquale Bilancio e coordinati dal capitano Andrea Coratza della compagnia di Giugliano. I carabinieri, insieme al reparto subacquei, hanno setacciato tutto il canale arrivando fino a Marano. Lì la scoperta. Le acque fognarie provengono proprio dal vicino comune. Pare, ma è ancora da accertare, che ci sia stato un collasso della rete fognaria, ipotesi che se confermata sarebbe gravissima. Oppure potrebbe esserci stata un'occlusione dei canali sotterranei tanto da far trasbordare l'acqua nei Regi Lagni. Forse uno sversamento illecito di rifiuti, un materasso, un elettrodomestico, qualche grosso impedimento, può aver provocato la deviazione delle acque di fogna.
IL DANNO
In un modo o nell'altro l'ipotesi fa tremare perché se fosse confermata accerterebbe il disastro ambientale. A Marano, a causa del rischio idrogeologico c'è un particolare sistema fognario che raccoglie le acque in eccesso veicolandole nei Regi Lagni, ma questo avviene solo in casi di emergenza e quando ci sono precipitazioni abbondanti. Ma data l'assenza di piogge non è questo il caso. Ma non è finita qui. Pare che il danno non sia recente ma che quelle acque arrivassero in mare da almeno sei o sette mesi e che nessuno se ne sia mai accorto. Com'è possibile? A giocare a sfavore potrebbero essere state proprio le copiose piogge di questo inverno. Il canale si ingrossava normalmente e nessuno poteva mai pensare che insieme alla pioggia ci fossero anche i reflui della fogna. Con il caldo le acque hanno cominciato ad esalare cattivi odori e così è stato possibile scoprire tutto. «Non ne sapevamo nulla, è stato un fulmine a ciel sereno - commenta il sindaco di Marano Rodolfo Visconti - sul posto è giunto un nostro ingegnere che ha analizzato la situazione. Mercoledì avremo una riunione e cercheremo di capire cosa è accaduto. Siamo disponibili a confrontarci con i colleghi dei Comuni vicini per risolvere quanto prima questa vicenda».
I carabinieri intanto stanno effettuando tutti gli accertamenti del caso. Per l'intera mattinata di ieri hanno percorso buona parte dei Regi Lagni per cercare di comprendere da dove provenisse di preciso il guasto. Purtroppo da anni ormai i canali che attraversano le province di Napoli e Caserta sono diventati ricettacolo di rifiuti e di sversamenti abusivi di ogni genere. In qualche circostanza sono diventati anche fogne abusive, a causa di innesti illegali, soprattutto nelle zone del litorale dove il sistema fognario è scadente o inesistente.
Allo stato di abbandono ora bisogna aggiungere l'ipotetico collasso delle fogne di Marano, città a rischio idrogeologico. Insomma una vicenda gravissima non solo per la salute del mare del litorale flegreo-domitio, ma per quella degli stessi cittadini che in questi giorni, in quel mare, hanno nuotato, giocato e trascorso il loro tempo.
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