Napoli, sequestrato noto ristorante a Posillipo: bancarotta fraudolenta, sette denunciati

Napoli, sequestrato noto ristorante a Posillipo: bancarotta fraudolenta, sette denunciati
Giovedì 1 Ottobre 2020, 10:29 - Ultimo agg. 16:52
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Nell’ambito di un’indagine della terza sezione della Procura della Repubblica di Napoli coordinata dal procuratore aggiunto Vincenzo Piscitelli, il comando provinciale della Guardia di Finanza di Napoli ha denunciato per bancarotta fraudolenta sette persone e sequestrato il noto ristorante Reginella in via Posillipo, conti correnti, quote societarie e tutti i beni immobili e mobili delle società che lo hanno gestito.

Le indagini sono state condotte dalla Guardia di Finanza in servizio presso la terza sezione della Procura di Napoli insieme con i finanzieri del primo gruppo, e hanno permesso di fare luce sul dissesto finanziario della Reginella S.r.l. in liquidazione, dichiarata fallita dal Tribunale di Napoli con sentenza emessa lo scorso gennaio.
 

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Il complesso meccanismo “architettato” dagli amministratori, secondo l’ipotesi degli inquirenti, consisteva nell’utilizzo di una serie di società “filtro” intestate a prestanome compiacenti (l’ultima società è stata intestata al cuoco) che si sono avvicendati solo sulla carta nella gestione del ristorante, e che avevano quale unico scopo la massimizzazione dei profitti e la sistematica sottrazione degli utili aziendali all’erario. In particolare, le fiamme gialle, mediante acquisizioni documentali, audizioni di persone informate sui fatti e analisi dei files ritrovati negli apparati informatici, hanno ricostruito che gli indagati avrebbero utilizzato intestatari fittizi in modo da render più difficoltoso l’esercizio dell’azione penale o azioni di responsabilità in sede civile accumulando nel tempo un debito tributario pari a quasi 1,5 milioni di euro. In buona sostanza, l’esercizio dell’attività di ristorazione non avveniva ad opera della società che ne deteneva il complesso aziendale, ma attraverso quelle che, succedutesi nel tempo, ne divenivano solo formalmente affittuarie, in modo da sottrarre alla massa fallimentare i beni aziendali e il locale di via Posillipo. Il noto ristorante sarà ora gestito da un amministratore giudiziario nominato dal Tribunale per assicurarne la continuità aziendale e la tutela dei posti di lavoro.

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