Regionali Campania 2020, vertice del centrodestra a inizio giugno: dubbi di Forza Italia su Maresca

Regionali Campania 2020, vertice del centrodestra a inizio giugno: dubbi di Forza Italia su Maresca
di Valentino Di Giacomo
Sabato 23 Maggio 2020, 10:00
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Il rebus sulla candidatura di Stefano Caldoro in Campania arriva sul tavolo del centrodestra nazionale. L'appuntamento è stato già fissato tra Silvio Berlusconi, Matteo Salvini e Giorgia Meloni. I tre leader ne discuteranno a ridosso del prossimo 2 giugno, data scelta dai segretari di Lega e Fratelli d'Italia per scendere in piazza a Roma in protesta contro il governo per la gestione dell'emergenza Coronavirus. Alla fine, ricevendo tutte le rassicurazioni che Berlusconi chiedeva sul fronte della sicurezza, al sit-in dovrebbe partecipare anche Fi. Una presenza non scontata e che ben racconta il clima di tensione nella coalizione.

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Salvini ha ormai messo nel mirino il nome di Caldoro. Per il Carroccio l'ex governatore non impersonerebbe quella richiesta di cambiamento e - copyright del coordinatore campano della Lega, Nicola Molteni - quel «volto nuovo» per insidiare l'ascesa nei consensi di Vincenzo De Luca. Dietro l'istanza non ci sarebbe l'intenzione di «scippare» il candidato a Fi, ma solo la volontà di proporre un nome di rottura rispetto agli schemi del passato. Il problema di Fi in Campania è che la procedura già adottata per le ultime elezioni in Calabria non appare percorribile. Lo scorso gennaio - al fotofinish - dopo che Salvini aveva posto il veto su Mario Occhiuto, Forza Italia riuscì a sostituirlo con Jole Santelli. Per Palazzo Santa Lucia trovare una soluzione interna ritenuta vincente appare invece più complesso. La rosa di nomi resta la stessa: Antonio e Fulvio Martusciello, Cosimo Sibilia e Paolo Russo. Ci sarebbe poi Mara Carfagna, ma al momento non le sarebbe stato chiesto un passo in avanti e neppure la vicepresidente della Camera sarebbe intenzionata a farlo. 
 


Cresce quindi l'appeal del magistrato anti-camorra Catello Maresca. Una simile opzione si scontrerebbe però con mere ragioni di percorribilità per Fi: su tutte le recenti inchieste che hanno coinvolto il gruppo dirigente campano. Un'incompatibilità tutta da chiarire e da superare che ora agita i forzisti locali. Per ora Berlusconi punta i piedi, nella speranza di convincere gli alleati. Eppure, nel quartier generale dell'ex premier, la consapevolezza di dover comunque cercare un'alternativa appare ormai come una necessità non più rimandabile dal momento che le urne - come sempre più probabile - si apriranno a settembre. Ciò che Berlusconi vorrebbe evitare è presentare un nome senza metterci il vessillo di Forza Italia. L'ex premier, Meloni e Salvini ne parleranno, un appuntamento di massima è stato già preso: appunto il 2 giugno a Roma dopo la manifestazione o nei giorni immediatamente successivi. Salvini insisterà su un nome proveniente dalla società civile o imprenditoriale, Berlusconi resisterà sulla salvaguardia del patto sottoscritto nei mesi scorsi che assegnava a Fi la Campania. Più sfumata la posizione di Giorgia Meloni, la quale teme che il rimescolamento degli accordi possa poi portare a ridiscutere anche la candidatura per Fdi di Raffaele Fitto in Puglia. 

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