Il premier Renzi al Mattino: «Bagnoli, via la colmata. Al Sud non ci può essere cultura anti-industriale. I napoletani possono credere nel futuro. Elezioni? Il Pd se la gioca»

Il premier Renzi al Mattino: «Bagnoli, via la colmata. Al Sud non ci può essere cultura anti-industriale. I napoletani possono credere nel futuro. Elezioni? Il Pd se la gioca»
di Marco Perillo
Mercoledì 6 Aprile 2016, 17:02 - Ultimo agg. 7 Aprile, 08:28
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NAPOLI - Il futuro di Bagnoli, l'occupazione al Sud, il caso Regeni, le prossime elezioni amministrative e anche il campionato: è un premier Matteo Renzi a tutto tondo quello che ha partecipato oggi al forum in diretta streaming nella sala Siani della redazione del Mattino. Il premier è arrivato intorno alle 18 in via Chiatamone dopo la sua visita al carcere minorile di Nisida e nel corso di una giornata caratterizzata da scontri e tensioni in città dovuti a un corteo di protesta.
 


Chiaro il messaggio che sul piano mediatico e su quello più strettamente politico è legato al ritorno in città di Renzi: il Sud riparte da Bagnoli, perché un’operazione come quella voluta dal governo e affidata agli enti locali (dalla Regione al Comune anche se il sindaco De Magistris anche ieri ha ribadito che non sarà presente al tavolo) non può che rappresentare un’enorme iniezione di fiducia verso il Mezzogiorno, la sua classe politico-dirigente, i suoi imprenditori.

Preside il forum il direttore del Mattino Alessandro Barbano. Tra i presenti il governatore della Campania Vincenzo De Luca, il presidente del Pd Campania Stefano Graziano e il segretario regionale Pd Assunta Tartaglione. 
«Bagnoli? Prima devo contrattare con De Luca il patto per la Campania» è l'esordio sorridente del premier nella sede del Mattino. 

LE DOMANDE DEL MATTINO A RENZI 

Presidente Renzi, mentre noi iniziamo questo forum nella sala Giancarlo Siani del Mattino in prefettura inizia la cabina di regia che approverà il piano per Bagnoli, una tappa storica nel destino della città. Che oggi il nostro giornale racconta con un editoriale di Massimo Adinolfi dal titolo: sul crocevia del futuro è vietato fermarsi. Il 14 maggio del 2014 lei è stata già con noi e da quel confronto sono passati due anni nei quali gli impegni del governo per il Sud hanno avuto una gestazione un po' altalenante, anche se il Sud ha iniziato finalmente a vedere un po' di luce. Possiamo considerare ciò che è stato un lungo pronti e quello che sarà da oggi in poi un via ad un'azione concreta e costante per il Mezzogiorno?


Io credo che il via sia già arrivato. Dopo anni di chiacchiere ci siamo presi l'impegno di smuovere il Mezzogiorno, che significa rimettere in moto l'Italia. Ci sono due Italie: una al Nord con percentuiali di occupazione vicino al pieno impiego, leader in Europa, e un Sud che ha straordinarie opportunità e deve essere messo nelle condizioni di correre. Abbiamo mosso i primi passi, sono grato al presidente De Luca per le Universiadi 2019 e il loro slogan "Finalmente primi". La svolta per Bagnoli è enorme. Noi il cemento lo andiamo a togliere, eliminiamo la colmata per intero. E' questa la notizia. Il piano regolatore non lo fa il commissario, ma sarà quello di Vezio De Lucia. Non ci sarà a Bagnoli un centimentro cubo in più. Ma ci sarà la più grande operazione ambientale della storia d'Italia. Pensiamo poi ai 450 milioni di investimento sulle ecoballe: la Campania sarà ripulita.

Ma oggi ci sono state manifestazioni e scontri in città, contro il suo governo. 

Se questa amministrazione avesse fatto quello che doveva fare, non ci sarebbe stato bisogno del commissariamento di Bagnoli. Dopo la cabina di regia partirà il progetto della conferenza dei servizi. Mai mi permetterei di bonificare il progetto urbanistico della città di Napoli. Le proteste? Ormai sono 'affezionato' alle manifestazioni veementi di Napoli. Do la mia solidarietà agli 11 agenti feriti. Tornerò a Napoli due volte al mese. Bagnoli vale 11 ecomostri. Ci rendiamo conto? Sul Sud stiamo facendo moltissimo. ll Mezzogiorno nel 1861 era leader in Italia, poi la leadership è stata sottratta. Cosa abbiamo fatto? Con lo Sblocca Italia abbiamo dato il via alla Napoli-Bari per l'alta velocità. Poi c'è Pompei che oggi fa notizia non più per i crolli ma perché si aprono i quartieri. I dati turistici sulla Campania sono pazzeschi. Il demanio è pronto a lavorare per Scampia, c'è un progetto molto serio. Poi ci sarà la riqualificazione di Napoli Est, la risoluzione della questione dell'Irisbus in Irpinia. Andremo con De Luca a inaugurare una grande operazione su Salerno il 25 aprile: l'inaugurazione della stazione marittima. E che dire della la Reggia di Caserta, dove difendiamo il direttore Felicori da un attacco sguaiato di una parte del sindacato? Caserta ha una stazione davanti alla Reggia: non esisite al mondo un posto così. A marzo 2017 sarà pronta Afragola, e che dire della Salerno-Reggio? Faremo tutto quello che sarà possibile fare per sbloccare la Campania, per sbloccare l'Italia. C'è chi urla e chi lavora. Tutto qui. Avanti tutta.

I dati dell'occupazione rallentamento in coincidenza con lo stop agli incentivi pieni per chi assume. Non era il caso soprattutto per il Sud provare a fare uno sforzo proprio con gli incentivi?


Gli incentivi? Sono una sorta di doping sul breve periodo. Servono per dare un segnale, ma poi occorre creare occupazione. Prima del Jobs Act c'era il 13% di disoccupazione, ora siamo all'11%. E' un segnale questo qui. Circa la metà delle nuove assunzioni deriva dagli incentivi, se funzionano aumentano l'occupazione, è chiaro. Ma ripeto: bisogna creare occupazione in modo strutturale. Non si può andare avanti a incentivi. Poi c'è una considerazione da fare: per vincere la disoccupazione giovani al Sud bisogna dire che il Mezzogiorno d'Italia non può avere una cultura anti-industriale. La immaginate la Basilicata senza l'Eni e senza la Fiat a Melfi? Noi agevoliamo la presenza delle imprese sul territorio, con assoluto rispetto delle norme, come giusto che sia. Ma c'è molto altro che abbiamo fatto per questo Paese: con un emendamento di notte abbiamo introdotto il reato di disastro ambientale in Italia. Prima non c'era. 

E il giallo di quell'emendamento approvato e poi cancellato, dopo la sentenza della Consulta? Vuole spiegare quella notte e il dopo?

Io credo che l'opera pubblica o privata non debba essere bloccata. Quello che diceva legittimo impedimento c'è già stato: io dico una cosa diversa, si vada a sentenza, si metta la parola fine ad alcune sentenze. Andate a sentenza perché così si scopre chi è corrotto e chi non lo è. Se rubi ti devo mettere in carcere ma l'opera pubblica o privata non deve essere bloccata. E invece oggi in Italia succede che qualcuno ci mangia? Bloccano l'opera e non mettono in galera il ladro. Mi dicono che ho attaccato i magistrati. Ma io dico che se l'opera la consideriamo necessaria devo fermare il ladro. E invece si aprono le indagini e molto spesso non si portano a sentenza passata in giudicato, come invece prescrive la costituzione più bella del mondo.


Perché la riforma della giustizia non si fa mai?

Le pene della corruzione sono aumentate col mio governo. Se non c'era Cantone Expo non si faceva. Abbiamo realizzato molto altro. La riforma costituzionale andrà per esempio al sesto voto. Il punto è: perché Bagnoli è stata ferma per 25 anni? Non metto le mani sul piano regolatore, elimino la colmata costi quel che costi. 

La sua sulle prossime elezioni amministrative a Napoli.

Collaboreremo con chiunque sia eletto sindaco di Napoli, sempre che costui abbia voglia di collaborare. Valeria Valente è una giovane avvocatessa, mamma, con esperienza, è risultata vincente alle primarie. Sarà una bella campagna elettorale. De Luca ha vinto lo scorso anno le regionali nonostante il finale scoppiettante più
per responsabilità dei romani e non dei campani, un unicum nella storia della Repubblica. Bassolino e le polemiche? Bassolino che ha segnato un pezzo di storia importante di questa città. Faccio il mio appello a partire da lui perché il Pd ha le carte in regola per provarci. Il Pd a Napoli se la gioca. 

Il dibattito sull'energia si è svolto sotto traccia. Perché per una larga fetta della sinistra è un tabù. Come si fa a governare scelte strategiche che il proprio popolo fa fatica a digerire?

Sul referendum non abbiamo aperto niente: non andare a votare è una posizione legittima. Il referendum si deve fare, anche se la stragrande maggioranza avrebbe preferito evitarlo. Se ci sono trivelle che consentono di produrre olio e gas, tiriamo su tutto il petrolio che c'è o lasciamo lì quello che avanza? Noi siamo leader sulle energie rinnovabili. Meglio della Germania. 

Dopo la direzione del Pd il clima nel partito è apparso più pesante. Quella frase di Cuperlo è passa a tutti un colpo a freddo. Sul piano umano come l'ha presa? E sul piano politico è il segno di una conflittualità che prelude a una scissione?

Cuperlo è persona colta, appassionata, intelligente ma certo non aggressivo.
Ha detto una cosa molto dura ma io apprezzo chi dice le cose dure, in faccia. Trovatemi un altro partito che sta quattro ore a discutere nel merito delle trivelle e delle energie rinnovabili e del sud. Trovatemi un altro partito che permette alle persone di esprimersi. Preferite un partito che decide in una villa, un partito in cui un blog ratifica le decisioni e se non piace le cambia? Sceglieteli. Ma nel mio partito, in cui sono maggioranza pro tempore, io spero ancora a lungo, c'è democrazia. Di democrazia ce n'è poca nei partiti italiani e io sono orgoglioso che nella direzione si possa discutere. Sono orgoglioso di essere il capo di questo partito.


Sul caso Regeni cosa dice?

Ho incontrato la famiglia Regeni e ho preso posizione col Cairo. L'Italia deve alla famiglia di Giulio Regeni la verità. Abbiamo scelto di far lavorare i magistrati. L'Italia ha messo in campo la procura della Repubblica di Roma e personalmente il procuratore capo Giuseppe Pignatone che è autorevole e riconosciuto come tenace e determinato. Aspettiamo che i magistrati facciano i loro incontri, noi siamo pronti a seguire quel lavoro con grandissima determinazione. Nessun tentativo di svicolare rispetto alla verità sarà accolto da nessuna parte. Voglio dirvi una cosa: sono molto colpito da un sentimento contrastante quando vengo a Napoli. Ho abbassato il finestrino dell'auto e mi hanno detto 'Tutta colpa tua per questo traffico'. Ma c'è un elemento che mi colpisce, non solo in questa città che amo: il sentimento degli italiani di essere rimessi nelle condizioni di credere nel futuro. Un napoletano che finora passava a Bagnoli o Pompei vedeva l'icona dello spreco. Io sono qui perché l'Italia possa restituire il futuro ai giovani. Negli Usa, in visita alle grandi industrie, ho conosciuto molti campani. Vorrei che le loro iniziative possano avere la possibilità di svilupparsi anche in Campania. Saniamo le ferite del passato ma restituiamo futuro. Possono tirare sassi o insultare ma siamo molto più forti per sbloccare e pulire Bagnoli e il Paese.

La sua Fiorentina batterà la Juve per riaprire il campionato?

Se fossimo davvero il governo delle lobby sì. Ma non rispondo alla provocazione non solo perché ci sono 12 milioni di elettori juventini in Italia ma anche perché ho fatto il fioretto di non parlare più della mia amata Fiorentina. Ma proveremo a dare sempre il massimo. Ci eravamo fatti l'idea che Napoli e Fiorentina si sarebbero giocati lo scudetto. Non è andata così...

 

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