Viaggio nel Bronx di San Giovanni a Teduccio: piove nelle case di Maradona e del Che

Viaggio nel Bronx di San Giovanni a Teduccio: piove nelle case di Maradona e del Che
di Alessandro Bottone
Giovedì 28 Marzo 2019, 07:00 - Ultimo agg. 12:19
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Il Bronx di San Giovanni a Teduccio, dopo l’esplosione di colori dei murales, attende un’altra rivoluzione, ovvero la riqualificazione dei fatiscenti alloggi popolari. I residenti, attraverso il comitato Ex Taverna del Ferro, sono in prima linea per denunciare le condizioni di degrado in cui vivono da anni.

La street art sembra sia stata l’unica azione migliorativa nell’arco degli ultimi tre decenni. Le pennellate e i colori hanno sicuramente abbellito le facciate dei casermoni costruiti dopo il terremoto del 1980. Le opere d’arte dello street artista Jorit - con i volti di Maradona e di Che Guevara - sono diventate i simboli di una battaglia civica che punta al riscatto delle persone e alla riqualificazione dei luoghi in cui vivono. Così è nata una comunità che ha mostrato la voglia di cambiamento dei numerosi residenti del Bronx che, nei mesi scorsi, ad esempio, hanno collaborato per la pulizia dei locali al piano terra dopo anni di abbandono: i box sono stati ripuliti da ingombranti e rifiuti e uno di questi è attualmente usato come sede del comitato dei residenti.
 

 

Le continue perdite d’acqua e la fuoriuscita di liquami dalla rete fognaria provocano infiltrazioni nelle murature dei locali interrati, ormai ricolmi di spazzatura, mobili, scarti di lavori edili, eccetera. L’insopportabile puzza di fogna si avverte mentre si attraversa il viale che divide i due blocchi di fabbricati evidentemente usurati dal tempo. Le fecali si otturano spesso ed è necessario intervenire tempestivamente per espurgarle. Le forti raffiche di vento e le intense piogge delle scorse settimane hanno procurato ulteriori danni alle coperture degli edifici. La circostanza è stata denunciata dal presidente della VI municipalità, Salvatore Boggia, con una nota indirizzata all’assessore al patrimonio del Comune di Napoli e alla ‘Napoli Servizi’ ai quali si chiede di intervenire in tempi celeri. È il consigliere municipale Angelo Esposito (Pd) a lanciare l’allarme e a sottolineare che nessun intervento è stato finora realizzato per riparare i danni del maltempo.

Il pericolo maggiore insiste specialmente nella tromba delle scale di vari stabili per la continua caduta di calcinacci. La mancanza di adeguata manutenzione ha prodotto danni anche nei singoli alloggi. Numerose e interessanti infiltrazioni d’acqua deteriorano le pareti, come avviene nell’abitazione di Giovanna che combatte, insieme alle donne del comitato, per ottenere migliori condizioni in cui vivere: «Siamo rovinati: è una vita che va avanti così. Abbiamo anche chiamato, sono venuti a vedere e ci hanno lasciati così. Quando piove si allaga a terra, devo usare le coperte» afferma mostrando i danni delle intemperie nella propria abitazione e in quella dei vicini.

«Occorrerebbe mettere in atto il progetto Scampia 2, abbattere e ricostruire: solo così riusciremmo a dare una certa vivibilità alle oltre trecentosessanta famiglie del Bronx» afferma Rosaria Cordone, portavoce del comitato: «Servirebbe innanzitutto una messa in sicurezza: c’è il pericolo costante che qualcosa possa cadere e non possiamo rischiare che qualcuno ci rimetta la pelle» aggiunge. Instancabili e ottimiste, le donne del Bronx di Napoli Est stanno portando avanti la battaglia in diversi tavoli presso gli organi competenti. «Alcune cose sono state fatte ma di interventi seri non se ne vede l’ombra», sottolinea Rosaria Liccardi, presidente del comitato Ex Taverna del Ferro: «La situazione peggiora di giorno in giorno e abbiamo bisogno di interventi strutturali: aspettiamo risposte concrete».
 

Il Bronx ormai è un posto desolato, più volte alle cronache per i fatti di criminalità. Gli spazi al piano terra sono quasi del tutto abbandonati, trasformati in box, occupati e usati come depositi. Restano aperte solo poche botteghe, molti commercianti sono andati via già da diversi anni.

Si aspetta una svolta.
Occorrono interventi decisivi anche per riqualificare la zona che circonda le palazzine. Come per il campo da calcio e l’area attrezzata vandalizzati e distrutti da tempo. Dopo il colore della street art, Napoli Est aspetta azioni risolutive per migliorare la vivibilità di quella che tutti detestano definire “periferia”.

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