Dopo nove mesi riapre la chiesa di Santa Caterina a Chiaia, il quartiere ritrova il suo punto di riferimento, non solo religioso, cancellato durante la scorsa estate. Il divieto di accesso era stato imposto dai vigili del fuoco all’inizio del luglio 2021 in seguito al crollo di alcuni rosoni dal soffitto. Da quel giorno, dopo una modesta impasse iniziale, è partita una corsa per la riapertura che si concluderà oggi alle 18. A quell’ora il portone della chiesa-simbolo di Chiaia verrà riaperto e il culto ripartirà con una celebrazione solenne presieduta da Crescenzio Sepe, cardinale e arcivescovo metropolita emerito di Napoli.
Il rettore della chiesa, padre Calogero Favata, finalmente è sereno. Dopo l’allarme che fu lanciato nei giorni successivi al crollo, s’è generato un circolo virtuoso che ha consentito non solo di riparare gli ultimi danni ma di rimettere in sesto gran parte della copertura che mostrava i segni del tempo e dell’abbandono.
Esperti, tecnici e maestranze si sono alternati in questi lunghi mesi per risistemare il gioiellino settecentesco che si trova nel cuore di Chiaia, attualmente l’intero soffitto della chiesa è stato riparato e consolidato. Merito di un lavoro di squadra che ha coinvolto diversi Enti, dal Fec che detiene la proprietà della struttura, alla Soprintendenza che ha seguito attentamente gli interventi.
«Ci sono tanti “grazie” da dire - sorride padre Calogero - in cima alla lista metterei Antonio Tedeschi, Prefetto del Fec che non ha esitato un solo attimo quando ha saputo che c’era da intervenire. Un grazie altrettanto grande va al soprintendente La Rocca, al funzionario di zona Luigi Rondinella che ha costantemente seguito tutte le fasi dei lavori coadiuvato dalla Annunziata D’Alconso e da Michele Carfora».
Il rettore è entusiasta. Invita tutto il quartiere a vivere il giorno della riapertura come un momento di ricongiungimento con le attività sospese a causa dei pericoli: «Questo posto non è solo una chiesa - ha sempre detto in questi mesi - ma un punto fisso, un luogo di riferimento per tanti, non solo abitanti di Chiaia».
Oggi il faro di Chiaia torna a brillare e la celebrazione del Cardinale Sepe è il segnale dell’attenzione verso queste mura sacre e verso l’impegno di chi le occupa.
Sono state le molte, preoccupanti, vicende recenti della chiesa di Santa Caterina a Chiaia a imporre un intervento drastico e approfondito per restituire solidità a una struttura antica e tormentata. Nel 2018 il primo spaventoso segnale di debolezza: la porzione di soffitto che sovrastava il coro venne giù di schianto. Anche in quell’occasione intervenne rapidamente il Fec che mise in azione un piano per cancellare i danni di quel cedimento. Nel 2019 fu il momento della cupola: la tempesta di vento che spazzò la città a fine dicembre (quella che causò la distruzione dei muretti del lungomare e, in seguito, il crollo dell’arco Borbonico), sollevò e strappò via alcune delle lastre di piombo che proteggevano la parte più alta della chiesa. Infine c’è stato il cedimento degli stucchi nell’estate 2021: «Stavolta siamo sereni e sicuri - sorride padre Calogero - Per lungo tempo non avremo bisogno di interventi d’emergenza».
Profilo Abbonamenti Interessi e notifiche Utilità Contattaci
Logout