Rete idrica Napoli, Maresca e Simeone: «Preoccupazione per il futuro»

«È triste constatare come da giugno del 2022, dopo la perdita dei fondi del Pnrr, poco o nulla sia cambiato»

Il magistrato antimafia Catello Maresca
Il magistrato antimafia Catello Maresca
Sabato 21 Gennaio 2023, 11:06 - Ultimo agg. 18:29
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«Esprimiamo grande preoccupazione per il futuro della gestione della rete idrica cittadina». Così il magistrato antimafia Catello Maresca e il consigliere Nino Simeone in merito alla notizia dell’amara esclusione  dai fondi Pnrr per l’acquedotto di Napoli. Maresca aggiunge: «Purtroppo, sono sfumati altri 43 milioni di euro, la seconda finestra dei finanziamenti del Pnrr, dopo i 50 milioni già persi lo scorso anno, soldi indispensabili per ammodernare la rete idrica. Dello stato di avanzamento dei lavori finanziati con fondi Pon, per altri 28 milioni di euro, la cui conclusione è prevista per il 30 ottobre 2023, pena la perdita dei finanziamenti, finalizzati all’efficientamento del ciclo integrato delle acque,dell'intero sistema idrico napoletano, si sa poco o niente».

Tanto che il presidente della  commissione infrastrutture, il consigliere  Nino Simeone, ha chiesto all’assessore Cosenza di «conoscere lo stato di avanzamento degli stessi, nonché il relativo piano di programma aziendale che non risulta essere stato ancora presentato, senza il quale è difficile comprendere quale possa essere il piano di riorganizzazione aziendale di Abc per affrontare le future sfide sul mercato». 

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Maresca poi conclude: «Ora che abbiamo perso anche la seconda finestra dei finanziamenti del Pnrr, sembra davvero difficile immaginare una azienda competitiva e capace di offrire servizi al passo coi tempi. È triste constatare come da giugno del 2022, dopo la perdita dei fondi del Pnrr, nonostante lo sforzo del consiglio comunale ed il grido di allarme da me lanciato nell’ultima seduta dell’anno destinata alla discussione sul bilancio consolidato, poco o nulla sia cambiato.

L’assessore aveva garantito che l’Abc non avrebbe fallito per la finestra dei nuovi fondi. Ed invece i nostri progetti sono stati superati da Palermo e Catania, con tutto il dovuto rispetto alle città siciliane. E a patirne sono sempre i cittadini. Chi pagherà per questi errori? Oggi abbiamo perso altri milioni su un asset strategico, ma di questo passo domani che cosa succederà?».

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