Napoli, filma di nascosto la fidanzata. Il pm: «È revenge porn»

Napoli, filma di nascosto la fidanzata. Il pm: «È revenge porn»
di Leandro Del Gaudio
Martedì 10 Dicembre 2019, 23:01 - Ultimo agg. 11 Dicembre, 08:03
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Avrebbe filmato la ex fidanzatina a sua insaputa. Poi avrebbe inoltrato il video a un amico, che a sua volta avrebbe compiuto la stessa operazione inoltrando il documento a decine di amici. Anzi. Ad un numero imprecisato di contatti, tanto per usare la prosa della Procura dei minori. È lo sfondo dell’ennesima inchiesta in materia di cyberbullismo, che vede ancora una volta protagonisti alcuni minori. Siamo a Fuorigrotta, sotto accusa finisce uno studente di appena 15 anni, al quale è stato di recente sequestrato il telefonino cellulare. Chiaro il ragionamento degli inquirenti: filmare una persona a propria insaputa, nel corso di un rapporto scandito da effusioni private, è un chiaro caso di revenge porn, almeno secondo quanto stabilito dal nuovo codice di leggi a tutela delle fasce deboli. Ma proviamo a capire cosa è accaduto di recente a Fuorigrotta, secondo quanto emerso dalle prime indagini condotte dal pm Ugo Miraglia del Giudice. Poche settimane fa, il 15enne avrebbe trovato il modo per registrare il contenuto di una videochiamata con la sua ex, a chiaro contenuto erotico. Poco tempo dopo il rapporto si incrina e i due si lasciano. Fatto sta che la ragazza si accorge dell’esistenza di un filmato, per altro inoltrato a decine di suoi potenziali contatti. Scatta la denuncia, mentre un intero nucleo familiare cade nel panico e nello sconforto. Intanto, le immagini della ragazzina rimbalzano sui siti hot, sono viste da un numero imprecisato di amanti del genere. Brutta storia, scattano le indagini che culminano nel sequestro del cellulare del 15enne. Difeso dal penalista napoletano Giuseppe Formicola, l’indagato si avvale della facoltà di non rispondere, anche se in via puramente preliminare chiarisce un concetto: «Sono il primo ad essere interessato a capire in che modo il video possa essere stato diffuso». Intanto però il suo nome viene iscritto nel registro degli indagati, alla luce di un principio di recente formulazione: filmare senza chiedere il permesso è un reato; e può diventare un caso di revenge porn, qualora ad essere catturate sono immagini legate alla sfera del sesso.

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I SOLITI SOSPETTI
E non è finita. Inchiesta in corso anche nel tentativo di capire chi ha di volta in volta trasmesso il video da un contatto all’altro. Non è impossibile risalire ai primi fruitori, dunque anche a chi ha inoltrato il documento senza pensare che si trattava di un video ricavato in modo furtivo, senza pensare che al centro della scena c’era una ragazzina non ancora 14enne. Intanto, il caso è letteralmente esploso. Se ne parla a scuola di uno dei ragazzi coinvolti, ma anche nella sede della circoscrizione, dove si cerca di tutelare tutti i protagonisti di questa storia. Una vicenda simile a quanto avvenuto di recente in un altro contesto simile, fatto di ragazzini ben integrati e di buona famiglia, in quel di Quarto Flegreo. Anche in questo caso, la giovane vittima è stata filmata a sua insaputa durante brevi effusioni con il fidanzato, per poi finire al centro della gogna social. Ma torniamo al caso di Fuorigrotta. Un minore indagato, alcuni ragazzi sospettati, si attendono gli esiti delle verifiche sul cellulare finito sotto sequestro. 

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