Stringono tra le mani il prospetto con i turni di revisione previsti per bus e mezzi pesanti nel mese di febbraio, e si sentono impotenti: «In questa maniera il nostro lavoro e i nostri introiti saranno più che dimezzati ma, soprattutto, decine di mezzi non potranno ottenere il documento necessario per circolare. La situazione è insostenibile».
Davanti all’ingresso della Motorizzazione, i rappresentanti di agenzie di revisione lanciano un allarme sulla drastica riduzione del numero di interventi possibile che già l’altro giorno, d’improvviso, è stato ridimensionato senza preavviso. Una nota ufficiale del direttore della struttura, Antonio Fontanella, li ha avvisati che, a partire da mercoledì, ci saranno a disposizione solo due ingegneri al giorno per sovrintendere alle operazioni sui mezzi pesanti, sicché le richieste per effettuare le revisioni presso le singole strutture non saranno interamente accolte ma ridotte quasi del 60%: a fronte di 286 giornate di revisione richieste, ne sono state concesse 124, cioè il 43%.
Le revisioni su bus, camion, cisterne e minibus, fino a qualche tempo fa erano interamente effettuate presso agenzie esterne alla Motorizzazione. L’epoca Covid ha modificato questa tendenza ma l’uscita dalla pandemia sta pian piano riportando la situazione al passato. Quando si effettua la revisione presso una struttura esterna è necessaria la presenza di un ingegnere della motorizzazione: «Attualmente, in vista del possibile innesto di figure professionali esterne, il personale della Motorizzazione sta rinunciando agli straordinari che permettevano la presenza presso i nostri centri - spiega Antonio Esposito dell’agenzia Neapolis, a nome di tutti - perciò è stata imposta questa riduzione di giornate di lavoro che per noi è devastante».
Il settore muove circa 12 milioni di euro all’anno, nella sola città di Napoli. Il drastico ridimensionamento porterebbe a un crollo dei ricavi con la conseguente, annunciata, riduzione del personale: «Attorno a questo settore, tra addetti diretti e quelli dell’indotto, ci sono circa 800 lavoratori. Se la situazione non cambierà, almeno la metà di questi perderà il lavoro».
I rappresentanti delle agenzie che protestano, chiedono di essere nominati tutti, si tratta di Giovanni D’Antuono, Sergio Cirella, Ernesto Calogero, Luigi Vitale, Adriano Vallino, Rosario Cunto, Luigi Cerbone, Rosario Ilardi, Vincenzo Liguori, Antonio Giannicola, Vincenzo Riccio, Miriam Russo, Antonio Esposito, Sebastiano Di Palma, Davide Santorelli, Savio Venditti, Antonio Rosario Giugliano, Luigi Esposito ed Antonio Raccioppoli.
Alle rimostranze sullo stretto tema del lavoro perduto e degli introiti che caleranno, aggiungono un tema determinante che si basa su un dato empirico: a febbraio del 2022 sono stati revisionati 4.887 mezzi, a febbraio 2023 ne potranno essere revisionati poco più di 2.000. Come faranno a circolare gli altri 2.800 che non potranno accedere ai controlli? «Per ovviare ai ritardi e alle difficoltà, è stato spiegato che basterà mostrare di aver prenotato la revisione per poter circolare anche quando sarà scaduta - spiega con vigore Antonio Esposito - Questo è un particolare determinante per la sicurezza: si consente la libera circolazione a bus, camion, cisterne, che non hanno una regolare documentazione. I genitori cosa direbbero se sapessero che lo scuolabus che porta i loro figli a studiare non ha la revisione ma può ugualmente circolare? Gli automobilisti cosa penserebbero se sapessero che la cisterna che li affianca in Tangenziale non è in regola con i documenti?».
La questione riguarda solo bus e mezzi pesanti, non le automobili che, per adesso, non hanno problemi di revisione. Anche l’Anm ha visto ridurre i giorni di revisione richiesti, ma dall’azienda spiegano che non ci saranno ripercussioni sul servizio e non circoleranno bus di linea non revisionati.
Sul tema interviene il presidente dell’Aci, Antonio Coppola, che sparge un seme di speranza: «Da tempo la situazione della Motorizzazione è difficile sul fronte del personale. Ma sono fiducioso perché è stato avviato un percorso di ristrutturazione a livello nazionale. Sono certo che questa situazione, scabrosa, durerà poco».
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