Riapertura scuole a Napoli, scontro sul rientro in classe: «Vanno disertate le lezioni»

Riapertura scuole a Napoli, scontro sul rientro in classe: «Vanno disertate le lezioni»
di Mariagiovanna Capone
Lunedì 11 Gennaio 2021, 00:00 - Ultimo agg. 12:54
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Dopo la pausa per le festività natalizie, oggi i piccoli della scuola dell’infanzia e gli alunni delle prime due classi della primaria tornano in aula. Sono gli unici che potranno riprendere le attività in presenza in Campania mentre le altre tre classi delle elementari e le secondarie di primo e secondo grado dovranno attendere rispettivamente le date a ridosso del 18 e 25 gennaio, quando l’Unità di crisi valuterà gli ingressi in funzione dei dati dei contagi come dispone l’ordinanza del presidente De Luca. Per loro le lezioni iniziano con la Didattica a distanza, modalità che ormai stanno vivendo da metà ottobre e che sta spaccando la comunità scolastica. I fronti delle famiglie no Dad e pro Dad si sono scontrati anche in piazza, a colpi di ombrellate, durante una manifestazione davanti la sede della Regione, ma le scaramucce proseguono sui social, con gruppi che si fronteggiano a colpi di iniziative: i primi spegneranno i pc e i secondi non manderanno i figli a scuola fino a mercoledì. In mezzo ci sono anche i docenti, per la maggior parte contrari a un rientro in classe in questo periodo al punto da costituire un Coordinamento Nazionale dei Gruppi Social a favore della didattica a distanza, composto da circa 30mila aderenti la maggior parte dei quali campani. 

Dalle alberature instabili per le sferzate di vento di questi giorni, ai riscaldamenti che dopo la pausa potrebbero avere problemi o anche gli ascensori non in funzione perché solitamente a gennaio scadono i contratti e spesso le ditte non accettano in tempo di andare in regime di proroga. C’è poi la questione degli organici, in questo periodo spesso in malattia, che potrebbe creare disagi per il rientro. Per i dirigenti scolastici la ripresa dopo le festività è sempre foriera di problemi ma forse il principale è quello della spaccatura sulla Dad. Venerdì si è costituito un Coordinamento a favore della Dad convinto che sia «l’unica modalità per garantire la tutela della salute e la continuità dell’istruzione nell’attuale allarmante quadro pandemico»: si chiedono le dimissioni immediate del ministro Azzolina.

Secondo l’ultimo rapporto dell’Istituto Nazionale per l’Analisi delle Politiche Pubbliche sulla scuola, «il corpo docente promuove la didattica a distanza come una giusta soluzione per fronteggiare il problema della pandemia al punto che 2 insegnanti su 3 pensano sia giusto tenere chiuse le scuole fino a quando l’emergenza sanitaria sarà rientrata».

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Ma il problema principale dei dirigenti è ritrovarsi con le aule vuote o i computer spenti, poiché a seconda del fronte di appartenenza molti genitori inizieranno a protestare. Da una parte ci sono le famiglie no Dad che si asterranno dal collegamento online, dall’altra i pro Dad non porteranno i figli a scuola fino a mercoledì. Se i primi sono già in fermento per organizzare l’ennesima manifestazione pubblica, i secondi hanno stilato un documento attraverso il gruppo Tuteliamo i nostri figli, scuole chiuse in Campania composto da oltre 27mila aderenti in cui invitano a «disertare le aule in Campania l’11, il 12 ed il 13 gennaio per chiedere il proseguimento della didattica a distanza per tutte le scuole di ogni ordine e grado». I genitori chiedono maggiori garanzie di sicurezza nelle aule scolastiche data «l’imprevedibilità del virus che ci tiene in ostaggio da un anno. Abbiamo paura - scrivono nel documento - perché gli istituti scolastici non sono luoghi scevri da contagi. La salute dei nostri figli conta più di tutto, e per questo abbiamo deciso di lanciare questa protesta in concomitanza con il rientro in classe dei bambini delle prime due classi delle elementari e dell’asilo. Invitiamo tutti i genitori a lasciare le aule vuote per tre giorni. Non possiamo sottoporre i bambini a un rischio illogico, anche alla luce dei ricoveri per la sindrome post Covid al Santobono». Sono gli stessi che da settimane fanno mail bombing nella casella di posta elettronica del presidente Vincenzo De Luca e dell’assessore Lucia Fortini, per chiedere di prolungare la Dad e mantenere chiuse le scuole.
 

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