Covid, federazioni in allarme dal calcio alla pallavolo: «Ora salviamo lo sport»

Covid, federazioni in allarme dal calcio alla pallavolo: «Ora salviamo lo sport»
di Gianluca Agata
Venerdì 4 Giugno 2021, 16:00 - Ultimo agg. 18:04
3 Minuti di Lettura

Le Universiadi lo hanno dimostrato. Questa città può essere rilanciata dallo sport, basterebbe un minimo di investimento ma non economico, piuttosto in tempo e buona volontà. Perché è l'amministrazione pubblica, il timore di prendere alcune decisioni che possono riversarsi in vicende di carattere giudiziario, la cecità dei dirigenti scolastici a non concedere le palestre, il muro di gomma nel quale si imbatte lo sport napoletano.

Ma lo sport deve camminare compatto, non in ordine sparso, con una voce unica di fronte alla politica. È la sintesi del convegno La Rinascita dello sport nella città di Napoli organizzato da Rinascimento Partenopeo. Un'assise che è riuscita a mettere insieme tutti i presidenti delle federazioni regionali. Dal calcio al basket, al tennis, alla pallavolo al taekwondo, scherma, canoa e canottaggio. «Lo sport è la prima palestra - spiega Riccardo Guarino, presidente di Rinascimento Partenopeo - insegna il vivere civile. E per questo abbiamo pensato ad un tavolo permanente per il quale questo incontro possa costituire la base dalla quale nascono idee, proposte, percorsi. Abbiamo avuto le Universiadi che hanno sollevato problemi di impiantistica, va affrontato il problema della manutenzione di questi campi e quello di mettere in condizione gli atleti migliori di non andare via». Tesi cui fa eco quella di Ivan Simeone, coordinatore commissione sport e tempo libero del movimento il quale si augura una sinergia «tra tutte le associazioni. Mettersi al tavolo e ragionare insieme per fare dello sport una via maestra». I campioni nascono tra i palazzi, sottolinea il presidente della Federtennis, Virginia Caterino. «Più si parla di sport, più si pratica sport - dice - Negli ultimi anni abbiamo fatto crescere tantissimi campioni e tanti ne potremmo far crescere se solo avessimo un rapporto migliore con le amministrazioni. Un modo potrebbe essere la realizzazione di campi coperti per non fermare il nostro sport per quattro mesi l'anno». I campioni nascono nonostante le palestre negate. «L'85% delle associazioni sportive operano in palestre - dice il presidente della Federvolley, Guido Pasciari - e la nostra battaglia sarà quella di riappropriarsi degli impianti chiusi dall'ottusagine di persone che mai hanno fatto sport». 

Video

Se per Paolo Trapanese (Federnuoto) il problema non sono i finanziamenti ma le problematiche amministrative, il presidente della Federcalcio Zigarelli sottolinea come «il rapporto in Campania è di un campo ogni cinque società. È necessaria la cessione ai privati». Il muro di gomma delle amministrazioni locali è oggetto delle denunce di Antonio Barulli (Federsci) e Francesco Salierno (Rugby). E dalla palla ovale anche un invito a lavorare insieme tra i vari sport. Dalle Arti marziali, Bracciante (Fijlkam) e Laezza (Taekwondo), l'invito a stringere la collaborazione per avere una voce unica dello sport nei confronti dei palazzi. Sergio Avallone (Canoa) ricorda come non esista un assessorato allo sport in Regione. Provocatoria la tesi di Antonio Caliendo, presidente Federbasket Campania: «Scendiamo in piazza». 

© RIPRODUZIONE RISERVATA