Riapre l'ambulatorio di Urologia del Vecchio Pellegrini

Riapre l'ambulatorio di Urologia del Vecchio Pellegrini
di Melina Chiapparino
Mercoledì 21 Marzo 2018, 21:49
3 Minuti di Lettura
L’ambulatorio urologico del Vecchio Pellegrini riapre dopo le proteste dei pazienti e della municipalità. Più che un braccio di ferro tra la direzione ospedaliera e gli utenti che si erano ritrovati senza ambulatorio da un giorno all’altro, si è trattato di un vero e proprio dietrofont dell’Asl. In pratica, dal 19 marzo è possibile inserirsi e prenotarsi tramite Cup, nelle liste di attesa che erano state precedentemente chiuse ma andiamo per ordine. Il servizio urologico ed endoscopico che esiste da 20 anni e conta 2800 visite annue e l’assistenza a centinaia di pazienti oncologici, è stato chiuso all’improvviso i primi del mese. Il 2 marzo scorso, gli operatori del centro di prenotazione interno al presidio, hanno avuto disposizioni di contattare telefonicamente gli utenti prenotati e informarli della chiusura “e in caso non volessero disdire la stessa, di prenotare presso un’altra urologia aziendale”, come si leggeva dagli atti dell’Asl Napoli 1.

A quel punto, l’ospedale è stato invaso dai pazienti e persino dagli ammalati più anziani che hanno protestato con forza ed è stato necessario l’intervento della vigilanza per calmarli. Dopo aver riattivato l’ambulatorio fino allo smaltimento delle visite prenotate per quel singolo giorno, il 5 marzo, la direzione ospedaliera ha allargato il provvedimento, il 7 marzo, stabilendo che tutti i pazienti nelle liste d’attesa sarebbero stati smaltiti fino a giugno con la successiva dismissione dell’ambulatorio. Ma questa soluzione ha scatenato ancora di più il malcontento dei pazienti e del parlamentino municipale, sceso al fianco degli ammalati. Francesco Chirico, presidente della 2 Municipalità ed i sindacati ospedalieri, infatti, non hanno risparmiato note, inviate anche al Sindaco e iniziative a supporto delle ragioni degli ammalati che ritengono fondamentale la sopravvivenza dell’ambulatorio. ù


La protesta dei pazienti non si è fermata ed il 19 marzo, la direzione sanitaria del Vecchio Pellegrini guidata da Marierlla Corvino, ha disposto “la riapertura ad horas della lista di attesa per l’ambulatorio di urologia onde evitare ulteriori disguidi e ritardi per l’utenza afferente a tale servizio”. L’Asl Napoli 1, attraverso il Dipartimento Assistenza Ospedaliera, ha autorizzato “fino a nuova disposizione, la prosecuzione dell’attività ambulatoriale urologica presso il Vecchio Pellegrini mentre l’eventuale attività chirurgica potrà essere eseguita presso gli Incurabili”. Ma non basta.

«Se da un lato la vicenda dimostra che difendere i propri diritti riesce a far rinsavire la direzione generale Asl- tuona Chirico - in cui c'è per fortuna qualcuno che ha a cuore i pazienti, dall'altro ci dimostra la grande confusione che regna nell'emisfero del governatore De Luca perciò la battaglia è ancora aperta ed è appena iniziata perché quanto previsto nel piano ospedaliero ed in quello aziendale sono certo che non va bene né ai medici, né agli infermieri figuriamoci alla popolazione» .

Anche i sindacati assicurano che non molleranno la presa. «Finalmente i dirigenti si sono rinsaviti e hanno capito che è indispensabile tenere aperto un ambulatorio che serve migliaia di persone che serve un territorio molto popoloso – spiega Mario Marchetti, segretario Provinciale Fials – continueranno le visite e le biopsie ma noi siamo in allerta e vigileremo sulla garanzia di fornire continuità assistenziale». «Sto preparando insieme ai numerosi comitati a tutela della salute e con il supporto di medici c, una proposta di riorganizzazione da sottoporre alla Regione fattibile e sostenibile- conclude il presidente municipale - gli sprechi non sono nel personale medico ma nelle tante esternalizzazioni di servizi e nella confusione della direzione regionale che creando sfiducia costringe i malati a curarsi fuori regione con costi elevatissimi«.

 
© RIPRODUZIONE RISERVATA