Rider picchiato e rapinato a Napoli: in otto per il suo scooter

Rider picchiato e rapinato a Napoli: in otto per il suo scooter
di Leandro Del Gaudio
Lunedì 4 Gennaio 2021, 08:00 - Ultimo agg. 10:43
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Otto vigliacchi contro una persona indifesa. Circondano, picchiano, trascinano a terra, rapinano un rider, portandogli via l'unico mezzo di sopravvivenza: lo scooter con il quale effettua consegne, con il quale porta pizze o panini da un punto all'altro della città. Brutta scena in via Calata Capodichino, botte contro un rider per rapinargli lo scooter. Accade tutto in una manciata di minuti. Attimi di disperazione pura, puntualmente ripresi tramite un telefonino cellulare da un cittadino al balcone, che lo ha poi postato sui social. Avviene tutto al centro della carreggiata, dove il branco si accanisce contro un ragazzo che sta provando a guadagnare una disperata via di fuga in sella al proprio scooter. Ha ancora alle spalle il proprio zaino giallo, quello termico destinato a conservare il food durante il trasporto, ha un casco nero e cerca di mantenere - nonostante tutto - il controllo della situazione. Stringe le mani sullo sterzo, mentre in sei (che poi diventano otto) danno inizio alla propria opera. Un'azione da vigliacchi, scandita dalle urla della vittima, che cadono nell'indifferenza generale. Pestaggio odioso contro un lavoratore che incarna il simbolo della precarietà, del diritto al lavoro, del tentativo di sopravvivere onestamente in una città dove la violenza in strada assume contorni inquietanti.

Ma restiamo alla scena principale.

Calci, pugni, colpi al volto e alla nuca, mentre il rider fa di tutto per allontanarsi, rimanendo sempre aggrappato al volante dello scooter, nonostante lo strattonamento. Quelli del branco si alternano. E lo fanno in modo vile. Sembrano iene che si alternano ad azzannare una preda. Uno alla volta, poi in gruppo, per poi sparpagliarsi di nuovo. C'è un momento in cui sembra che il rider ce l'abbia fatta. Ci sia riuscito a scappare, ma le cose vanno diversamente. Arrivano altri due elementi, che completano l'opera. Ancora calci e pugni contro un ragazzo ormai inerme, del tutto impotente. Cade il rider, viene trascinato via dallo scooter, tanto che uno degli aggressori finisce addirittura per investirlo con la mole del proprio ciclomotore. È fatta. Uno degli otto farabutti monta in sella, aspetta che uno dei complici si è accomodato sul sedile posteriore, per poi schizzare via.

Video

Un video che è stato postato su facebook dal consigliere regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli, che fa anche un appello alla stessa vittima: «Abbiamo ricevuto un video sconvolgente relativo a una aggressione ai danni di un rider avvenuta poco fa - ha scritto ieri notte - lungo Calata Capodichino. Un gruppo di delinquenti lo aggredisce con inaudita violenza per sottrargli lo scooter con il quale sta effettuando le consegne. Lo gireremo alle forze dell'ordine per risalire agli aggressori. Al rider dico di farsi avanti, anche in forma anonima, perché lo voglio aiutare».

Difficile al momento capire cosa sia accaduto. Di sicuro c'è stato un pestaggio e una rapina. Potrebbero esserci stati altri moventi dell'aggressione, ma non sarebbero comunque in grado di giustificare un'azione tanto misera. Ma chi sono gli aggressori? Guardiamo il video: tute nere, cappelli neri, qualche casco integrale, volto quasi del tutto travisato. Si muovono le forze dell'ordine. Al lavoro i carabinieri, che in nottata sono andati lungo via Calata Capodichino per prelevare il contenuto di eventuali immagini conservate in videocamere pubbliche o private. Caccia ai numeri di targa, mentre c'è anche l'esigenza di rintracciare la vittima. Rabbia e amarezza in chi ha filmato il video del pestaggio, una scena che si consuma al centro della carreggiata. Si vedono almeno tre auto che passano accanto al corpo di quel rider preso a pugni, trascinato a terra a mo' di sacco, investito come se fosse un oggetto inanimato. Inutile dire che alle forze dell'ordine non è arrivata alcuna telefonata di denuncia. Inutile dire che gli otto pusillanimi si sono dileguati urlando come se avessero strappato un trofeo o vinto una partita di calcio. 

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